Teatro e collaborazioni femminili: l’arte senza filtri di Fabiana Fazio

L’attrice a ilSud24: sul palco contatto insostituibile con il pubblico

Attrice, regista e autrice. Fabiana Fazio racconta il suo impegno, a 360 gradi, in un’intervista esclusiva a ilSud24. «Il mio percorso teatrale è iniziato tra i 18 e i 19 anni, ma a lasciare un segno profondo nella mia formazione è stato l’incontro con il teatro Elicantropo e Carlo Cerciello, in particolare con il progetto Mavilla. È lì che si è consolidato l’amore per il teatro». Amore che nel tempo ha continuato a intrecciarsi con collaborazioni durature, tra laboratori e progetti indipendenti.

Quando le viene chiesto qual è stato il filo conduttore dei suoi progetti, risponde: «Se c’è un filo conduttore, me ne sono accorta solo col tempo. Credo che riguardi la comunicazione e le relazioni, soprattutto l’incapacità di comunicare, un tema molto attuale nella società odierna. Alcuni spettacoli affrontano la nevrosi e il disagio sociale con ironia e crudezza, altri si concentrano sulle relazioni sentimentali o familiari. Il linguaggio che uso tende a essere ironico, provocatorio, a volte surreale o grottesco, e spesso serve a trattare temi complessi in maniera accessibile».

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Il valore del teatro indipendente

Aggiunge inoltre che ha la fortuna di lavorare sia in produzioni strutturate che in autonomia e che il teatro indipendente per lei è linfa vitale: «È faticoso, certo, spesso un vero lusso, ma è quello che permette di crescere, studiare e mantenere il proprio linguaggio. Oggi la sfida principale è continuare a fare bene il proprio lavoro nonostante le difficoltà produttive e la situazione culturale non sempre favorevole. Più che resistere, direi che il teatro indipendente deve continuare a combattere e a proporre qualità».

L’attrice sostiene che il teatro dal vivo abbia ancora un grandissimo potere comunicativo. In un mondo sempre più virtuale e tecnico, la presenza reale di attori e attrici crea un contatto insostituibile con il pubblico sottolineando: «Questa forza, soprattutto tra i più giovani, resta preziosa. Il teatro può essere uno spazio di socialità autentica e di confronto, capace di offrire un’esperienza irripetibile rispetto a qualsiasi forma digitale».

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La collaborazione con Maria Bolignano e «Le Pornoprecarie»

Tra i progetti a cui sta lavorando oggi c’è «Le Pornoprecarie», che la vede impegnata nella regia insieme a Maria Bolignano. E racconta che l’incontro con Maria risale a circa cinque o sei anni fa. «Cercava una donna che scrivesse e dirigesse, non solo un’attrice, e aveva sentito parlare di me. Ci siamo perse di vista per qualche anno, tra il Covid e altri progetti, ma Maria mi aveva promesso che prima o poi avremmo collaborato. Quando è arrivata l’occasione con “Le Pornoprecarie”, sono stata felice di unirmi a questo progetto tutto suo, che mi ha permesso di affiancarla e lavorare con un gruppo prevalentemente femminile. Maria ha un’energia esplosiva e collaborare in questo clima è stato molto bello» racconta.

Il messaggio dietro «Le Pornoprecarie»

Parla anche dell’immagine della condizione delle donne di oggi che emerge dallo spettacolo, spiegando: «Le Pornoprecarie racconta il precariato femminile con ironia e leggerezza. È un progetto dove il tono leggero non toglie serietà al messaggio. Il lavoro mette in scena la difficoltà, la resilienza e la creatività delle donne, senza appesantire il pubblico, mostrando che si può ridere e al contempo riflettere su temi importanti».

Con «Le Pornoprecarie», Fabiana Fazio conferma il suo talento e la sua capacità di unire ironia e riflessione sociale, continuando a esplorare nuovi linguaggi teatrali e restando fedele alla sua idea di teatro come spazio di relazione autentica, comunicazione e confronto.

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