Dietro all’attentato potrebbe esserci la camorra
Era notte fonda, tra sabato e domenica, a Napoli quando un boato ha squarciato il silenzio di Corso Secondigliano. Un ordigno rudimentale è esploso davanti a un tarallificio, devastando l’ingresso dell’attività e provocando seri danni sia all’interno che all’esterno. L’esplosione ha colpito anche le abitazioni circostanti.
Le fiamme, divampate subito dopo l’esplosione, sono state domate dai vigili del fuoco, intervenuti rapidamente per evitare che l’incendio si propagasse ulteriormente. Sul posto sono arrivati anche gli artificieri del comando provinciale di Napoli, incaricati di bonificare l’area e verificare la presenza di altri ordigni.
Secondo una prima ricostruzione, la deflagrazione sarebbe stata causata da un bidone posizionato proprio davanti all’ingresso del tarallificio. I carabinieri hanno subito avviato le indagini. Come riportato da Gennaro Scala sul «Corriere del Mezzogiorno», si segue la pista dell’attentato camorristico, probabilmente a scopo intimidatorio o estorsivo. Tuttavia, il titolare dell’attività commerciale ha dichiarato ai militari di non aver mai ricevuto minacce.
Dopo l’esplosione, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha disposto l’intensificazione dei controlli nell’area interessata. L’episodio sarà al centro del prossimo Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato per domani in Prefettura. La nota diffusa sottolinea che l’ordigno è esploso «senza conseguenze grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco e delle forze di polizia».