Custonaci, città del «Perlato», si candida come patrimonio mondiale dell’Unesco

Un angolo di Sicilia dove il tempo sembra essersi fermato

Il 28 maggio, si è tenuta nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma, la presentazione della candidatura, che aspira a iscrivere questa terra nella lista propositiva nazionale dell’Unesco. Un angolo di Sicilia dove il tempo sembra essersi fermato, Custonaci, cittadina in provincia di Trapani, a compiere un passo che si rivela decisivo per mostrarsi al mondo: candidare il proprio paesaggio culturale a Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Una terra che ha in sé i caratteri di un racconto vivente di ciò che siamo stati e, forse, di ciò che potremmo tornare ad essere. Immaginate il Monte Cofano vegliare sulla baia di Cornino, con la maestosità delle sue forme scolpite dal vento che si affacciano su un mare che ha la trasparenza del pensiero puro.

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Un unicum naturale e culturale

L’area va dalla «Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano», che sovrasta il «borgo marinaro» di Cornino, fino alla «Grotta Mangiapane», al fine di mettere in evidenza l’importanza, dal punto di vista naturalistico e storico, di uno degli “angoli” più belli della Terra di Sicilia. Nello specifico il paesaggio culturale rappresenta, per le linee guida operative Unesco, una creazione congiunta «dell’uomo e della natura», così come definita all’articolo 1 della Convenzione (1992) e illustra l’evoluzione di una società e del suo insediamento nel tempo dall’ambiente naturale e da spinte culturali, economiche e sociali.

«L’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo rientrano – afferma il sindaco di Custonaci Fabrizio Fonte – tra le missioni principali dell’Unesco. Nel nostro caso l’eccezionale valore universale è riscontrabile nell’area che comprende la “Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano”, il “borgo marinaro” di Cornino e, in particolare, la “Grotta Mangiapane”, che è sempre stata al centro delle attività dell’uomo, dal Paleolitico superiore fino ai giorni nostri, rendendo in effetti questo luogo un unicum nel suo genere».

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Un percorso di ricerca e valorizzazione condiviso

«Tant’è vero che, nel corso dei decenni, è stato abbondantemente studiato, sia dal punto di vista archeologico che da quello etnoantropologico, anche a livello internazionale. Alla luce di queste considerazioni, e con il supporto dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, del Parco Archeologico di Segesta, dell’Università “Kore” di Enna, del Libero Consorzio Comunale di Trapani, dell’Unione dei Comuni Elimo-Ericini, del Distretto Turistico Sicilia Occidentale e del Club per l’Unesco Trapani, si è voluto intraprendere, mediante degli studi di carattere accademico, l’iter per il riconoscimento Unesco per il paesaggio culturale».

«Un percorso, certamente, articolato e complesso, ma al contempo – conclude il Primo Cittadino – senza dubbio alcuno, altresì, decisamente virtuoso per promuovere e per valorizzare sempre di più i beni naturalistici e culturali della “Città di Custonaci”, che ormai da diverso tempo vedono, tra l’altro, sempre più visitatori apprezzarne la sostenibilità paesaggistica e ambientale».

«Al Ministero della Cultura è stato compiuto un primo passo per tentare di raggiungere un grande obiettivo», ha evidenziato il sindaco di Custonaci Fabrizio Fonte «Un percorso virtuoso, l’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo rientrano – sottolinea il sindaco – tra le missioni principali dell’Unesco».

Un messaggio ai giovani e ai sostenitori del progetto

Il primo cittadino ha voluto ricordare, in particolare, Nicolino Ruggirello perché è stata una sua suggestione questa candidatura Unesco e Tonino Battiata, entrambi venuti a mancare, Battiata proprio in questi giorni, per il suo impegno nella definitiva consacrazione del Presepe Vivente.

Il sindaco Fabrizio Fonte ha poi invitato i giovani custonacesi, che per studio o per lavoro si trovano a Roma, e che erano con la delegazione guidata dal sindaco, ad ispirarsi a queste due figure, che oggi ci guardano da un’altra dimensione, per sviluppare quel profondo sentimento d’amore per la nostra Custonaci. Fonte ha infine tenuto a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del report, alla straordinaria squadra di cui è circondato e a tutti coloro che vorranno sostenere questo percorso per arrivare al riconoscimento Unesco.

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