Scacco al clan Contini, «Genny Maradona» controllava le case popolari

Il pentito De Rosa: è vicino agli agenti del commissariato e può indirizzare i controlli di chi occupa le abitazioni

Agli uomini del clan venivano forniti i kit per gli omicidi. Ne parla Teodoro De Rosa, il collaboratore di giustizia le cui dichiarazioni sono state allegate al provvedimento di custodia cautelare che ha colpito il clan Contini, portando all’esecuzione di undici ordinanze. Uno solo è sfuggito alla cattura ed è un personaggio chiave. Si tratta del 45enne Gennaro Manetta, noto anche come «Genny Maradona».

Secondo De Rosa proprio lui si occupava di fornire i kit. «In occasione del raid per uccidere Giuseppe Ammendola, che non stato portato a termine, ha fornito i kit – spiega il pentito, che poi incalza – Genny Maradona si presta a fare referti falsi per gli appartenenti al clan funzionali alle scarcerazioni e alle truffe alle assicurazioni».

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Non è tutto. Per De Rosa avrebbe anche contatti «con i cantanti neomelodici e li organizza in occasione delle feste di persone del clan. Ma è anche il referente dei cantanti in caso di altre persone che vogliano le prestazioni artistiche». E poi aggiunge: «Genny Maradona ha anche a che fare per le case popolari, sempre nell’interesse del clan. Perché e molto vicino a quelli del commissariato, quindi, può indirizzare i controlli dei soggetti che prendono possesso delle case popolari. Gestisce questa attività insieme a Ciro e Salvatore Botta. Almeno fino a quando io facevo parte del clan».

Setaro

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