Clan dei Casalesi: Francesco Bidognetti e Michele Zagaria gli ultimi «irriducibili»

L’organizzazione camorristica è stata falcidiata da arresti, omicidi e «pentimenti»

Con la decisione del super boss dei clan dei Casalesi Francesco Schiavone ‘Sandokan’ di collaborare con la giustizia, restano per ora irriducibili nella loro volontà di restare in silenzio con lo Stato l’altro storico capo dei Casalesi Francesco Bidognetti, noto come «Cicciotto e Mezzanotte», in carcere dal 1993, e Michele Zagaria, catturato il 7 dicembre 2011 dopo sedici anni di latitanza. Con importanti distinguo da fare per i due capiclan, relativi alla struttura familiare che li supporta.

Se infatti la famiglia di Michele Zagaria, da lui sempre usata per gestire i propri affari illeciti, sembra un monolite, la famiglia Bidognetti ha conosciuto negli anni tanti scossoni.

Pubblicità

La famiglia Bidognetti

Dal pentimento di Domenico, killer e cugino di Cicciotto, a quello di Anna Carrino, compagna del boss e madre di tre dei suoi cinque figli, Gianluca, Katia e Teresa.

Forse per il suo radicamento su un territorio molto vasto – ai tempi d’oro degli anni 80’ e 90’ il clan Bidognetti comandava dall’entroterra casertano fino al litorale e in particolare a Castel Volturno, con legami di ferro con i clan napoletani come i potenti Mallardo di Giugliano in Campania – i Bidognetti hanno avuto negli anni anche capi non appartenenti alla cerchia familiare, da Luigi Guida «o drink» al sanguinario Giuseppe Setola, che nel 2008 scatenò la stagione del terrore che costò la vita, tra maggio e novembre, a 18 persone, tra cui Umberto Bidognetti, zio di Cicciotto e papà del pentito Domenico, e sei migranti di origine ghanesi uccisi nella strage di Castel Volturno.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Da ultimo, il clan Bidognetti ha tentato più volte di «rilanciarsi» e riorganizzarsi, e lo ha fatto attraverso proprio i tre figli di Cicciotto e di Anna Carrino, tutti arrestati; nel dicembre scorso Gianluca è stato condannato a 12 anni, mentre Katia e Teresa a quattro anni.

La famiglia Zagaria

Di tentativi di riorganizzazione della famiglia Zagaria non si hanno invece notizie, ma di certo né l’ex primula rossa né i fratelli si sono mai pentiti dovendo probabilmente custodire un patrimonio molto cospicuo, come dimostrano diverse indagini, tra cui quelle su Pasquale Zagaria, mente economica del clan impiantato per anni con la sua attività di costruttore a Parma, o sui milionari investimenti immobiliari in Romania, o sui tanti imprenditori del casertano e del napoletano arrestati per collusioni proprio con il clan Zagaria. Tra i boss dei Casalesi che hanno deciso di collaborare con la giustizia compare invece anche Antonio Iovine, «o ninno», arrestato nel 2010 dopo 15 anni di latitanza.

Setaro

Altri servizi

Auto esplosa in tangenziale a Napoli: sei rinvii a giudizio per la tragedia

Il processo per la morte di Maria Vittoria Prati e di Fulvio Filace Era il 23 giugno 2023 quando una Volkswagen Polo sperimentale prese fuoco...

Tentato omicidio nel Napoletano: due misure cautelari, coinvolto un minorenne

Indagine lampo: l'agguato scattato ad agosto Tentato omicidio e detenzione e porto di arma comune da sparo: delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità...

Ultime notizie

Il clan D’Alessandro «resuscitava» i pazienti morti per trasportarli dall’ospedale a casa

Tra le attività illegali anche l’imposizione del caffé ai bar Il 118 in mano alla camorra. Il monopolio del servizio delle ambulanze grazie a violenze...

Trasfusione di sangue a una Testimone di Geova: medici assolti

La paziente li denunciò per violenza privata Nel 2018 sottoposero una paziente a trasfusione di sangue ritenendo fosse l’unico modo per salvarle la vita, malgrado...

Sarkozy ha lasciato il carcere, l’ex presidente francese: «Stare in prigione è durissimo»

Corte d’Appello di Parigi accetta la domanda per la libertà vigilata Ventuno giorni trascorsi nel carcere della Santé: ‘Duri, durissimi’, commenta Nicolas Sarkozy che lascia...