Giustizia, la maggioranza accelera sulla riforma: sotto esame la prescrizione

Scongiurata l’ipotesi di una norma transitoria

La maggioranza accelera sulla giustizia, aggiungendo continui, nuovi tasselli al ‘mosaico’ di una riforma dai contorni sempre più chiari. Il prossimo, sarà quello che riscrive la disciplina della prescrizione. Il provvedimento che la contiene, approvato in Commissione Giustizia ad ottobre, approda oggi nell’Aula della Camera, in prima lettura, per il voto degli emendamenti e probabilmente dell’intero progetto di legge, essendo stati presentati solo 30 emendamenti. Secondo i tecnici di maggioranza e di parte dell’opposizione, sembra ormai scongiurata l’ipotesi di una norma transitoria, così come richiesto al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dai magistrati.

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«Quello di valutare caso per caso è un compito giurisdizionale – sottolinea il responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa – quindi toccherà ai magistrati pronunciarsi su ogni singolo fascicolo, è devoluto a loro il calcolo dei tempi. E non può essere il legislatore a decidere al loro posto».

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Il testo

Il testo, che essendo una norma sostanziale potrà essere applicato anche ai casi in corso non solo a quelli futuri per il principio del ‘favor rei’, era stato di fatto riscritto in Commissione da un emendamento presentato dai relatori Enrico Costa e Andrea Pellicini (FdI).

In sintesi, prevede una sospensione della prescrizione di 24 mesi dopo la sentenza di condanna di primo grado e di 12 mesi dopo la conferma della condanna in Appello. Se la sentenza di impugnazione non arriverà nei tempi previsti, la prescrizione riprenderà il suo corso e si calcolerà anche il precedente periodo di sospensione. Anche in caso di successivo proscioglimento o annullamento della condanna in Appello o in Cassazione, il periodo in cui il processo è stato sospeso si calcolerà ai fini della prescrizione.

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È, insomma, un ritorno sostanziale alla legge che venne approvata con Andrea Orlando (Pd) ministro della Giustizia. Un cambiamento radicale rispetto all’originario testo presentato da Pietro Pittalis (FI) che riproponeva, invece, un ritorno di fatto alla legge ex-Cirielli che, approvata nel 2005, aveva accelerato drasticamente i tempi della prescrizione.

Gli altri provvedimenti

In Commissione Giustizia della Camera, poi, entro questa settimana o al massimo i primi giorni della prossima, assicura il presidente Ciro Maschio (FdI), dovrebbero essere votati due provvedimenti importanti: il testo sui fuori ruolo dei magistrati e lo schema di decreto legislativo che disciplina, tra l’altro, anche l’accesso in magistratura, puntando ad introdurre i test psico-attitudinali per la valutazione delle toghe.

Ddl Nordio

A Palazzo Madama, invece, continua a tenere banco il ddl Nordio, quello che abolisce il reato di abuso d’ufficio; ‘lima’ quello del traffico di influenze e impedisce, tra l’altro, la trascrizione delle intercettazioni che riguardano terze persone. L’esame del ddl riprenderà mercoledì 17 gennaio, proprio per completare la votazione dell’articolo 2 che riguarda le intercettazioni. Ma la Commissione presieduta da Giulia Bongiorno, è chiamata ad esprimersi anche su un disegno di legge che porta la firma del senatore di FI Pierantonio Zanettin e che di fatto agisce sull’obbligatorietà dell’azione penale indicando dei criteri di priorità da seguire per le toghe. Oggi sono previste audizioni sul provvedimento.

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