Saldi, Confesercenti Campania: «200 euro di spesa a testa, ma solo il 40% dei consumatori spenderà»

Il presidente Schiavo: «Black Friday, inverno mite, rincari annunciati e reddito basso rallenteranno gli acquisti»

Al via domani, anche in Campania, i saldi invernali che si concluderanno dopo 60 giorni. Il centro studi di Confesercenti Campania non prevede un grande incasso per le 550mila imprese della nostra regione, 380mila nel settore Moda e Arredo, dal momento che solo il 40% dei consumatori ha già deciso di spendere per acquistare con le promozioni.

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La spesa media pro capite stimata, inoltre, nella nostra regione è inferiore alla media nazionale (267 euro) attestandosi tra i 196 euro del resto della Campania e i 210 di picco di Napoli. Quattro persone su dieci, dunque, hanno predisposto di investire circa 200 euro in questi saldi invernali. Tuttavia, 6 persone su 10 non hanno ancora deciso la loro spesa.

«È deludente in Campania l’approccio di quelli che vogliono acquistare – riferisce Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente Nazionale con delega al Mezzogiorno – molti consumatori non sono ancora nelle condizioni di poter fare acquisti perché scoraggiati da alcuni punti di sofferenza: non hanno sufficienti soldi in tasca per poter programmare spese nel periodo dei saldi, attendono percentuali di sconto più alte oppure sono più genericamente restii a spendere perché spaventati dai rincari annunciati nei prossimi mesi. Le famiglie si aspettano degli aumenti sulle bollette delle utenze del gas e dell’elettricità, oltre che sulle materie prime, ed è per questo che non intendono investire nei saldi».

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Una data da spostare

Tra i motivi di incertezza espressi dai consumatori campani, c’è anche la questione climatica: la temperatura alta delle ultime settimane non invoglia ad acquistare capi di abbigliamento pesanti, tipicamente invernali. La necessità di comprare in saldo cappotti, maglioni o giubbotti, non è avvertita perché si pensa che tali capi verranno indossati per pochi giorni.

«All’inverno più mite del solito che ha prodotto anche in Campania quasi il 50% di vendite in meno dei capi invernali – aggiunge Schiavo – si aggiunge anche il Black Friday, abitudine ormai importata dagli Stati Uniti e a cui hanno aderito molte aziende. Le promozioni dal 20% al 40% ad appena un mese dal Natale non solo hanno diminuito le spese natalizie ma rendono questo periodo dei saldi meno attraente per i consumatori».

«A tutte queste motivazioni va aggiunto che in Campania, dal punto di vista economico, la situazione è tutt’altro che florida; il reddito pro-capite è molto più basso di quello di altre aree del nostro Paese e i consumatori fanno i conti con quello che hanno in tasca. Tutto questo ricade sulle spalle degli imprenditori campani che saranno penalizzati dal momento che nella nostra regione ci sono troppe persone che hanno pochi soldi a disposizione. Va certamente valutata, per il futuro, la possibilità di spostare in avanti la data di avvio dei saldi».

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