Torre Annunziata, Emanuele Filiberto: «Vicenda Savoia lacerante, al lavoro per il riscatto del club»

Il principe annuncia di essersi fatto promotore «di un comitato» capace di «restituire dignità a quel simbolo e alla sua storia»

La «triste vicenda giudiziaria» che ha coinvolto il Savoia, club calcistico di Torre Annunziata risultato essere vittima di estorsione da parte del clan camorristico Gionta secondo quanto emerso da un’indagine della Dda di Napoli, è «una ferita che mi sta lacerando». Così Emanuele Filiberto di Savoia, che interviene sulla vicenda con una nota nella quale annuncia di essersi fatto promotore «di un comitato» capace di «restituire dignità a quel simbolo e alla sua storia».

Il principe di Savoia spiega di aver «appreso dai quotidiani della triste vicenda giudiziaria che ha coinvolto il Savoia a Torre Annunziata. Non si tratta solo di una mortificazione per una squadra che ha militato anche nei massimi livelli calcistici ed ha la storia più antica dell’Italia centromeridionale. E non è solo un insulto ai tanti tifosi che hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili, con passione e con amore il calcio a Torre Annunziata. Mi sia consentito di poter confessare – aggiunge – che è una ferita che mi sta lacerando e sta toccando nel profondo anche la mia sensibilità».

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Quel gruppo «di eroici industriali di molini e pastifici che intesero fondare nel 1908 la società biancoscudata, decisero anche di affidare alla squadra lo storico stemma della mia famiglia. Vedere associato quello stesso stemma all’infame marchio della camorra è motivo di grande inquietudine e sconforto. Sento, dunque, il dovere di dare un contributo per un riscatto morale che risollevi la società e i suoi tifosi dalle nubi che si sono addensate sul calcio a Torre Annunziata».

Il comitato composto da Emanuele Filiberto per il Savoia

Per questi motivi, annuncia Emanuele Filiberto di Savoia, «mi sono fatto promotore di un comitato che tiri le fila di un nuovo progetto imprenditoriale capace di dare impulso ad una nuova avventura umana e calcistica e soprattutto di restituire dignità a quel simbolo e alla sua storia. Chiarisco che non si tratta di un comitato finanziatore, ma solo di personalità che avranno il compito di supportare questo progetto. Ringrazio il dr. Nazario Matachione, l’ing. Roberto Passariello, e il dr. Marco Limoncelli per aver accettato il mio invito a fare parte di questo comitato».

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«Il dr. Matachione è ben noto per le sue capacità imprenditoriali ed è rimasto nel cuore dei tifosi per tutto quanto ha dato durante il periodo della sua gestione. Nonostante qualche sua iniziale titubanza e perplessità alla fine si è deciso a starmi vicino per darmi un conforto esclusivamente tecnico grazie all’esperienza maturata nel settore. L’ing. Passariello è esperto in certificazioni internazionali per la tutela dei consumatori e promotore della lotta al doping e dello sport pulito. Il dr. Limocelli è un noto esponente del mondo bancario e finanziario».

«Abbiamo, infine, coinvolto l’avvocato Elio D’Aquino perché ci dia un contributo a creare un parterre di personalità istituzionali del territorio idonee a garantire che questo progetto nasca nella massima trasparenza e legalità e tenga lontano le ombre scure della camorra e della criminalità. Il futuro che scegliamo lo dobbiamo costruire nel presente. Io spero di poter dare un umile contributo perché il futuro del Savoia Calcio ritrovi luce, spensieratezza ed entusiasmo», conclude la nota del principe Emanuele Filiberto di Savoia.

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