Torre Annunziata, nel decreto di scioglimento anche criticità dell’apparato comunale

Il sindaco e la giunta accusati di «inerzia»

Nei pochi mesi di permanenza in via Provinciale Schiti, la commissione d’accesso ha verificato diverse criticità che, poi, hanno spinto il ministro dell’interno Luciana Lamorgese a firmare il decreto di scioglimento dell’amministrazione guidata da Vincenzo Ascione. Alcune non riguardano solamente la giunta ma anche la cosiddetta «macchina comunale».

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«Criticità sono state segnalate riporta il decreto di scioglimento – anche nei confronti del personale amministrativo, parte del quale risulta avere precedenti penali o di polizia, per reati anche di natura associativa o per altri gravi reati (omicidio, delitti contro la pubblica amministrazione), nonché rapporti parentali, di affinità o frequentazioni con noti soggetti appartenenti alla criminalità organizzata».

La vicenda Ariano

Il decreto pone in rilievo «la posizione dell’allora dirigente dell’ufficio tecnico comunale (il caso Nunzio Ariano, ndr.) tratto in arresto in flagranza di reato e conseguentemente soggetto a procedimenti penali nei quali come già evidenziato – unitamente ad altro amministratore, già vicesindaco e assessore comunale (Luigi Ammendola, ndr.), anch’esso destinatario di una misura cautelare successivamente annullata dal tribunale di riesame – è accusato di aver favorito alcune ditte nelle aggiudicazioni di appalti o commesse pubbliche previo versamento di ingenti somme di denaro. Il predetto dirigente è stato condannato alla pena di anni sei per il reato di cui all’art. 319-quater e risulta ancora indagato nell’ambito dello stesso procedimento penale».

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La «colpa» di Ascione e soci, in questo caso, sarebbe stata quella di non aver agito. «I lavori della commissione d’indagine – si legge infatti -, oltre a rilevare una generalizzata condizione di illegalità in diversi settori amministrativi, hanno evidenziato come la pervasiva presenza della criminalità organizzata sul territorio del Comune di Torre Annunziata – ove è stata registrata una notevole recrudescenza di episodi criminosi – sia stata agevolata anche dall’inerzia dell’amministrazione comunale nel porre in essere iniziative miranti a contrastarne la diffusione e l’impunità».

2 – Continua

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