A Napoli esiste un problema: la «desertificazione» delle piazze

Non solo piazza Municipio, tutte quelle fatte di recente sono vuote

Infuria la polemica per l’inaugurazione di piazza Municipio dopo i ventennali lavori della Metropolitana. A ben guardarla, oggi, dopo il taglio del nastro viene da chiedersi perché ci sia voluto tanto tempo visto che è completamente spoglia, una colata di pietra lavica nonostante il progetto sia stato firmato dall’archistar portoghese Álvaro Siza.

Da Palazzo San Giacomo si asserisce che i lavori molto complessi nel sottosuolo hanno causato i tempi biblici per la chiusura del cantiere. «Credo che per esprimere un giudizio estetico bisogna aspettare il completamento di tutti i lavori ma non dobbiamo dimenticare che la parte centrale della piazza costituisce il tetto della sottostante stazione e dunque non è possibile mettere degli alberi» ha affermato il sindaco Manfredi nel vano tentativo di spegnere le polemiche. Polemiche che, però, naturalmente non si sono fermate.

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Ieri mattina il consigliere comunale Nino Simeone ha chiesto «gli atti e progetti, preliminari ed esecutivi, con i relativi cronoprogramma, di tutte le opere in superficie delle stazioni della metropolitana di Napoli che saranno consegnate in futuro alla nostra città». Un «atto doveroso» per prevenire in futuro il verificarsi di quanto accaduto a piazza Municipio.

«Io ce l’ho anche con chi ha fatto intervenire il sindaco a inaugurare una cosa che non esiste. Il sindaco è la massima autorità, rappresenta tutti i cittadini e l’hanno invitato a inaugurare una piazza che non è ancora una piazza, un servizio di trasporto che non è ancora completato, una stazione che non è finita. Cosa gli hanno fatto inaugurare? Un buco tappato?» afferma Simeone che ha aggiunto: «Devono finirla di fare gli show e soprattutto non devono coinvolgere il sindaco in queste cose».

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A Napoli però esiste un problema di arredo urbano

Quest’episodio, infatti, è solo l’ultimo di una serie di insuccessi. Piazza Garibaldi, che doveva essere una grande agorà a cielo aperto allo stato attuale vive nel degrado più assoluto e al turista che arriva in città dona uno spettacolo poco edificante. Zero (o quasi) panchine agibili, zero (o quasi) punti per ripararsi dalla calura estiva o dalle intemperie, pochi (e minuscoli) alberi. In città sembra quasi che si sia deciso di cancellare le parole «verde» e «arredo». Così è per piazza Municipio, per piazza Garibaldi ma anche per la storica piazza Mercato che oggi appare più desolata di prima, abbandonata all’incuria.

Identica situazione a piazza Dante, se non fosse per la buona volontà degli esercenti che hanno riempito lo spazio davanti alle proprie attività. Napoli manca di servizi alla persona. Perché nei nuovi progetti manca completamente un’illuminazione adeguata, panchine, piante, fiori, alberi o strutture che possano fornire qualsiasi altro tipo di servizio alla città? Non è solo un problema di piazza Municipio. I lavori per le linee della Metropolitana hanno creato notevoli difficoltà in tutte queste piazze e ci sono voluti anni per vedere i risultati.

Ma è possibile che nessuno abbia pensato, che oltre al sottosuolo, bisognava approntare un programma anche per la superficie? Non bastano pochi alberi appena germogliati. Magari sarebbe bastato affidare i progetti a qualche valente architetto napoletano, di certo più innamorato della città di una cosiddetta «archistar» d’oltreoceano.

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