Quirinale, il Centrodestra vuole stringere i tempi: «Compatti su Berlusconi ma sciolga riserva»

Dal Centrosinistra solo veti, nessuna proposta alternativa

La strada sembra ormai tracciata. Il Centrodestra continua sulla propria linea e anche ieri, dopo l’ennesimo vertice, è stata ribadita: compatti verso l’elezione del nuovo presidente della Repubblica sostenendo il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Lo fa perché convinti dai numeri: i partiti che compongono la coalizione sono certi di avere i numeri per proporlo alla quarta votazione. A loro infatti appartiene la maggioranza relativa dei 1009 grandi elettori che dal 24 si riuniranno a Montecitorio per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale.

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I leader della coalizione, durante un vertice che si è tenuto ieri a Roma, hanno convenuto come «Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’Alta Carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono». Ma Berlusconi non ha ancora accettato ufficialmente e dunque gli alleati «gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta».

Salvini: «Eletto tre volte dagli italiani per fare il presidente del Consiglio»

Secondo Ignazio La Russa prima di accettare l’ex presidente del Consiglio vuole «essere sicuro che quella soglia di 50-60 voti che ora mancano, sia facilmente raggiungibile». Una opzione però che, come era già ben noto, non piace al Centrosinistra che continua a porre veti ma nessun nome. «Berlusconi può piacere o non piacere ma è stato eletto tre volte dagli italiani per fare il presidente del Consiglio. Nei prossimi giorni si vedrà se la maggioranza c’è o non c’è ma a differenza della sinistra io non metto veti su nessuno» ha affermato Matteo Salvini.

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Conte: «Opzione irricevibile e improponibile»

All’unisono il centrosinistra alza le barricate contro un’ipotesi che oscilla tra «l’irricevibile» e la provocazione. «Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è per noi un’opzione irricevibile e improponibile. Il centrodestra non blocchi l’Italia. Qui fuori c’è un Paese che soffre e attende risposte, non possiamo giocare sulle spalle di famiglie e imprese» afferma il leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte.

La paura di veder Silvio Berlusconi al Colle fa novanta nel Pd e dal Nazareno fanno sapere che c’è «delusione per il merito e preoccupazione per le implicazioni» e viene ribadita la linea dettata a Letta: «Il candidato non deve essere un capo politico, ma una figura istituzionale».

Renzi al Pd: «Se il Pd fa l’Aventino non è una brillante idea»

Consapevole che anche questa volta i suoi voti potrebbero essere l’ago della bilancia, Matteo Renzi, prova a dare un colpo alla botte e uno al cerchio. «Un candidato di centrodestra – ha detto – può ottenere un consenso di parte del M5s e del Pd, che non lo ha escluso. E se risponde all’interesse degli italiani anche da parte nostra. Se c’è da votare un candidato che fa gli interessi dell’Italia e degli Italiani, credibile, siamo pronti a farlo. Bisogna vedere chi è e qual è il suo profilo». Il centrodestra «deve portare un nome diverso da quello di Silvio Berlusconi. Saranno in grado di farlo?» ha aggiunto.

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Poi però ha ammonito gli ex colleghi del Pd: «Nell’ipotesi in cui Berlusconi vada alla conta dovremmo riunirci, discutere e approfondire, ma il punto fondamentale richiede un chiarimento fra noi e il Pd sullo schema di gioco. Se il Pd fa l’Aventino alla quarta votazione non è una brillante idea. L’Aventino non si deve fare sul presidente della repubblica».

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