Credito, de Bertoldi (FdI): «No a ulteriore cessione sovranità in favore BCE»

Il senatore: «Tutelare vigilanza nazionale delle imprese di investimento»

«Inaccettabile che con l’atto del Governo 287, lo schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva UE 2019/2034 relativo alla vigilanza sulle imprese di investimento (SIM), si continui a cedere sovranità e potestà nel settore finanziario a favore della BCE». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.

«Infatti, quando questo decreto sarà approvato non sarà più la Consob ma la Banca Centrale Europea ad autorizzare l’esercizio in Italia delle attività di investimento, ed inoltre si assoggetteranno le SIM a tutte le norme europee applicabili agli enti creditizi. Insomma, dopo aver distrutto con le riforme della scorsa Legislatura, e con la compiacenza del governo gialloverde, il credito di territorio, cioè le piccole banche da sempre riferimento della PMI nazionale, ora si vuole perpetrare l’errore assoggettando anche le imprese di investimento alle rigide ed inadeguate disposizioni europee».

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«Oggi l’Italia avrebbe invece bisogno di rinforzare la presenza ed il ruolo delle imprese di investimento finanziario in un quadro di flessibilità e vigilanza interna, alfine di dare ossigeno alle Pmi veicolando parte del grande risparmio giacente nei conti bancari verso il finanziamento e la capitalizzazione delle imprese nazionali».

Il governo dei ‘migliori’ pensa davvero che sottomettendo sempre più le nostre imprese del credito e della finanza alla Bce si percorra l’interesse nazionale? Non si domandano come mai a tutt’oggi quasi la metà delle banche tedesche mantengono la vigilanza nazionale mentre da noi le banche -non significant- sono praticamente sparite? Fratelli d’Italia non lascerà passare nel silenzio tali inaccettabili posizionamenti» conclude de Bertoldi.

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