Partecipazione ai minimi alle consultazioni per la lista campana
Alle votazioni online per la lista da presentare alle Regionali in Campania hanno partecipato appena 3.429 iscritti del Movimento 5 Stelle su un totale di 13.948 aventi diritto. Solo il 24,5 per cento ha espresso il proprio voto sulla lista proposta da Giuseppe Conte e Roberto Fico. Numeri che parlano di un evidente calo di interesse verso uno strumento che, fino a poco tempo fa, veniva presentato come un fiore all’occhiello della partecipazione interna. Come riporta Alessio Gemma su «Repubblica Napoli», i favorevoli alla lista sono stati oltre 3 mila, pari all’87 per cento dei votanti. Ma non c’è nulla di trionfale in un dato che segna la partecipazione più bassa tra tutte le regioni.
Dal Movimento si minimizza, parlando di un risultato «fisiologico» perché la lista non era oggetto di contesa. Ma il confronto con le altre regioni smentisce questa lettura: in Calabria ha votato il 33 per cento degli iscritti, in Toscana il 26,9, nelle Marche il 31,6, in Veneto il 30 e in Puglia il 28. In Campania, dove il candidato è Roberto Fico, la partecipazione è invece la più bassa. Anche il recente voto online sul finanziamento agli aiuti umanitari in Palestina aveva fatto registrare un’affluenza superiore, al 25 per cento. Segno che l’interesse per il Movimento è ai minimi storici.
Malumori e crepe nei vertici
Il flop del voto arriva mentre il Movimento attraversa una fase turbolenta. Le dimissioni da vicepresidente di Chiara Appendino, contraria all’alleanza con il Pd, hanno riacceso tensioni mai sopite. Si aggiungono esclusioni pesanti dalle liste, come l’attivista della Terra dei fuochi Alessandro Cannavacciuolo e il consigliere comunale di Napoli Claudio Cecere. C’è chi parla di strategie per garantire i candidati preferiti dai vertici.
Intanto nel centrosinistra – che i sondaggi danno in vantaggio – una parte dei moderati di De Luca si sposta verso il centrodestra. «Non bisogna pensare che le cose avvengano in modo scontato», ha avvertito Roberto Fico, ma la partecipazione ridotta mostra che l’allarme è già concreto.
Il Movimento 5 Stelle ha perso ciò che lo distingueva. Oggi è un partito come gli altri: diviso, appesantito da logiche interne e incapace di motivare la propria base. Il voto online, un tempo proposto come simbolo di partecipazione, è diventato un rito vuoto. Le cifre lo dicono chiaramente: su quasi 14 mila iscritti, più di diecimila hanno scelto di non partecipare. Il M5S non convince più nemmeno i suoi sostenitori storici.




