Il segretario Cgil oltrepassa il limite, poi tenta di correggersi
Maurizio Landini, segretario della Cgil e veterano dell’indignazione urlata, ha deciso di superarsi. Dopo mesi passati ad aizzare le piazze contro il governo, il leader sindacale ha portato la sua consueta mancanza di sobrietà in prima serata televisiva. Ospite di Giovanni Floris a «DiMartedì», ha infatti definito la premier Giorgia Meloni «cortigiana di Trump».
Un insulto bello e pronto, servito con la naturalezza di chi ormai confonde la provocazione con la dialettica. A quel punto, Giovanni Floris lo ha invitato a chiarire cosa intendesse. Landini ha provato a correggere il tiro, spiegando che voleva dire della corte di Trump, una portaborse.
Un tentativo di salvataggio che ha solo affondato la gaffe. Perché, come sa chiunque abbia anche solo una vaga dimestichezza con l’italiano, «cortigiana» non significa «collaboratrice». Il termine, nell’uso comune, indica una prostituta di alto livello che offre compagnia, intrattenimento e prestazioni sessuali a uomini di potere in cambio di denaro, favori o protezione.
Dunque, o il segretario della Cgil non conosce il significato delle parole che pronuncia, oppure ha scelto consapevolmente l’offesa, salvo poi cercare una via d’uscita quando si è accorto di aver passato il segno.
La sobrietà, in effetti, non ha mai fatto parte del personaggio. Landini non parla: ringhia. Non argomenta: attacca. E quando non arringa le piazze, lo fa dagli studi televisivi, con la stessa foga e la stessa mancanza di misura. In passato ha aizzato le persone alla «rivolta popolare», oggi preferisce gli applausi dei talk show — ma il tono resta quello del megafono: alto, scomposto, sopra le righe.
La risposta glaciale di Giorgia Meloni
La premier Giorgia Meloni ha replicato con freddezza e ironia tagliente: «Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una ‘cortigiana’. Penso che tutti conoscano il significato piu’ comune attribuito a questa parola ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su internet. Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le da’ della prostituta». Una replica chirurgica, che ha lasciato il segretario della Cgil nel ruolo che ormai interpreta meglio: quello di chi parla troppo, e pensa troppo tardi.




