Ad attendere clienti e braccianti, piuttosto che amanti dell’arte
Se in alcune occasioni, come l’ultima domenica a ingresso gratuito che ha visto Pompei come sito più visitato d’Italia, si possono vedere delle file davanti alle domus più famose, potrebbe trattarsi di un’immagine familiare già duemila anni fa. Gli ultimi scavi nella parte finora inesplorata della villa dei Misteri, uno dei più noti monumenti non solo di Pompei ma del mondo antico intero, ha portato alla luce una panchina d’attesa, posizionata sulla pubblica via di fronte al portone d’ingresso della villa.
Ad aspettare qui, però, probabilmente non erano visitatori desiderosi di ammirare i celeberrimi affreschi a tema dionisiaco-misterico che hanno reso famoso il complesso sin dalle prime esplorazioni nel 1909/10, ma clienti venuti per chiedere un favore al padrone di casa, oltre a braccianti e mendicanti che viaggiavano lungo la strada che connetteva Pompei con la moderna Boscoreale. I padroni romani erano soliti ricevere durante la mattinata, nell’ambito della cosiddetta salutatio, i clientes, persone di un livello sociale più basso che si erano in qualche modo legati a un personaggio eminente della società locale.
Attese interminabili e graffiti

In cambio di favori, aiuto in questioni giudiziarie e piccoli o grandi prestiti, gli assicuravano sostegno politico nelle tornate elettorali dell’amministrazione cittadina. «Durante le lunghe ore di attesa spesso non sapevi se il padrone ti avrebbe ricevuto quel giorno – spiega il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – forse la sera prima aveva fatto le ore piccole e preferiva dormire, oppure aveva altro da fare. Allora qualcuno che aspettava qui, con un oggetto appuntito o con un pezzo di carbone scriveva sul muro per passare il tempo: si riesce a leggere una data, però senza anno, e un possibile nome».
«È, per così dire, l’altra faccia dei meravigliosi ambienti affrescati con vista sul golfo, chissà se le persone in attesa davanti al portone avrebbero mai visto una cosa del genere in vita loro. Vedere oggi la villa visitata quotidianamente da migliaia di persone da tutto il mondo è bellissimo: ciò che una volta era un privilegio sociale, oggi è alla portata di tutti, per lo più ogni prima domenica del mese a titolo totalmente gratuito».
Troviamo le stesse panchine anche davanti ad alcune domus di Pompei: come in uno studio medico con la sala d’attesa piena, anche le panchine affollate davanti alle domus pompeiane erano un motivo di vanto: più clienti aspettavano davanti al portone, più importante doveva essere il padrone di casa. Il rinvenimento è frutto delle recenti indagini archeologiche condotte lungo il fronte nord-occidentale della Villa dei Misteri, nell’ambito del progetto di scavo e messa in sicurezza dell’area, riavviato a seguito dell’abbattimento, grazie ad un accordo con la Procura, dell’edificio abusivo sovrastante.
Per approfondimenti: https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/nuovi-scavi-nella-villa-dei-misteri-tutela-e-ricerca-in-unottica-di-archeologia-circolare/