Per la terza volta in meno di due mesi
Ancora un attacco, ancora una ferita inferta alla comunità locale. Nella notte fra il 4 e il 5 settembre, la sede del Circolo «Giorgio Almirante» di Fratelli d’Italia a Oriolo Romano è stata nuovamente colpita. Per la terza volta in meno di due mesi, ignoti hanno preso di mira il presidio politico, con un’azione che ha ormai assunto i contorni di una vera e propria intimidazione sistematica fatta da più persone in associazione fra loro.
Le prime due volte, le notti di luglio fra il 18 e il 19 e fra il 20 ed il 21, avvenne in concomitanza con il Muso Festival, ufficialmente festival indipendente di musica e fumetto, ma nei fatti occasione di ritrovo per il mondo dell’antifascismo militante che si tenne…. 18, 19 e 20 luglio, con il bene placito della locale amministrazione comunale di sinistra.
Non si tratta, è oramai chiaro, di una bravata né di un episodio isolato: siamo di fronte a un atteggiamento che ricalca modalità di evidente stampo mafioso, con il chiaro obiettivo di minacciare e condizionare chi svolge attività politica alla luce del sole. Tentativi che non colpiscono soltanto un partito o i suoi rappresentanti, ma la libertà di espressione, la convivenza civile e il diritto dei cittadini a partecipare alla vita politica e associativa del proprio paese.
Gesto intimidatorio e vigliacco
Il presidente del circolo e capogruppo di FdI in consiglio comunale, Gabriele Caropreso, ha ribadito con fermezza che Fratelli d’Italia non si lascerà intimidire: «Un gesto intimidatorio e vigliacco, che colpisce non solo i militanti e i simpatizzanti, ma l’intero principio di democrazia e confronto civile su cui si fonda la nostra Repubblica. Continueremo a portare avanti il nostro impegno sul territorio con ancora più determinazione e senso di responsabilità».
Una posizione netta, condivisa anche dal deputato Marco Cerreto, che ha evidenziato la metodologia dell’atto: «Sempre la stessa modalità, di notte e travisati, alcune persone, con evidenti finalità intimidatorie, devastano la nostra sede con lo scopo implicito di minacciarci per avere il controllo politico del territorio. Tre attacchi in due mesi evidenziano un legame stabile e continuativo fra costoro, che usano la forza intimidatrice per interferire nella libera associazione del primo partito d’Italia. Ci sono forti elementi di minaccia all’ordine pubblico».
L’escalation che non può essere sottovalutata
Dello stesso parere il coordinatore regionale di FdI nel Lazio, Paolo Trancassini, che parla di «gesto vile e gravissimo, che non rappresenta solo un attacco alla nostra comunità politica, ma all’intera idea di partecipazione democratica e impegno civile», denunciando l’escalation che non può essere sottovalutata o tollerata.
Sono già state presentate nuove denunce alle autorità competenti, con l’auspicio che venga fatta piena luce sugli episodi e che i responsabili vengano individuati e puniti. Ma al di là delle indagini, ciò che emerge con forza è la necessità di una presa di posizione unanime, chiara e senza ambiguità da parte di tutte le forze politiche. Cosa diranno Conte, la Schlein e Bonelli?
Davanti a simili gesti non possono esserci silenzi né minimizzazioni: tollerare o sottovalutare significherebbe essere complici. Oriolo Romano, così come l’Italia tutta, merita di essere difesa da ogni tentativo di intimidazione da parte dei soliti mandanti politici e da parte di chi ha fatto della violenza verso l’altro l’unico strumento di politica militante.