Fermato il boss pentito Vincenzo Sarno: accusato di un omicidio di 29 anni fa

È stato sorpreso mentre girava armato a Ponticelli

Omicidio nel corso della faida negli anni ‘90 a Napoli: fermato d’urgenza il boss pentito Vincenzo Sarno, rischia di perdere i benefici per i collaboratori di giustizia perché girava armato e stava recuperando «crediti». Stamattina in provincia di Massa Carrara, la Squadra Mobile di Napoli, con l’ausilio del Servizio Centrale di Protezione, ha eseguito un provvedimento di fermo del Pubblico Ministero, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti del collaboratore di Giustizia Vincenzo Sarno, gravemente indiziato del reato di omicidio aggravato dal metodo mafioso.

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L’omicidio di Gerardo Tubelli

Insieme ai fratelli a capo del clan Sarno, che operava a Ponticelli nell’area est di Napoli dai primi anni ‘90 fino al 2010, Vincenzo Sarno sarebbe stato mandante ed esecutore materiale dell’omicidio di Gerardo Tubelli, avvenuto a Cercola il 5 gennaio 1996. Le indagini hanno ricostruito la dinamica e le responsabilità relative all’omicidio, fornendo riscontri oggettivi alle dichiarazioni rese al riguardo da numerosi collaboratori di Giustizia, tra le quali anche quelle autoaccusatorie rese dallo stesso destinatario del provvedimento.

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La vittima dell’omicidio, all’epoca dei fatti esponente del gruppo criminale attivo nel territorio del comune di Cercola, fu sorpreso nei pressi della sua abitazione da un commando di fuoco, a capo del quale vi sarebbe stato proprio il destinatario del fermo, e ucciso con numerosi colpi d’arma da fuoco.

L’attuale pericolosità di Vincenzo Sarno è emersa, tra l’altro, da un recentissimo controllo su strada operato a suo carico nel napoletano, all’esito del quale è stato denunciato a piede libero per la detenzione illegale di una pistola. Inoltre, recenti dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia indicherebbero una presenza costante sul territorio partenopeo da parte di Vincenzo Sarno, anche al fine di recuperare somme di denaro che lo stesso avrebbe affidato in passato a terzi prima di iniziare il suo percorso di collaborazione con la Giustizia.

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