Il Santo Padre all’appuntamento di Borgo Egnazia
Santo Padre, come sta? «Ancora vivo». L’elicottero bianco, siglato Repubblica italiana e partito dal Vaticano, atterra poco dopo mezzogiorno nel verde del resort di Borgo Egnazia: dal finestrino si intravede in controluce l’inconfondibile profilo di papa Francesco. Ad accogliere l’ospite d’onore del G7 (una prima assoluta per un papa) è la padrona di casa Giorgia Meloni. «Ancora vivi», ribatte la premier.
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«Siamo in due», replica divertito Francesco cogliendo l’intenzione di complicità di Meloni. Rallentato nei movimenti dai dolori che lo affliggono, il papa scende lentamente la scaletta per poi salire, aiutato da un bastone, a bordo della golf car con gli stemmi del Vaticano, accanto alla premier. «Bentrovata», continua lui.
«Mi fa tanto, tanto, tanto piacere averla qui. È un grande regalo questa sua presenza. Grazie», insiste lei preannunciando «una giornata lunghissima». Il Pontefice si lascia andare anche a «una bella risata». «Ma io e lei sempre!», fa notare Meloni tornando ancora a sottolineare la complicità con il Santo Padre.
L’incontro con gli altri capi di Stato
All’interno del resort lo aspettano gli altri leader del G7 e dei Paesi ospiti invitati a parlare di Intelligenza artificiale, Africa e Mediterraneo. Francesco entra sulla sedia a rotelle e, sempre accompagnato dalla premier, fa il giro del tavolo ovale dei lavori.
Uno a uno, i capi di Stato e di governo si alzano per salutarlo. Emmanuel Macron si rimette al volo la giacca per stringergli la mano. Con Ursula von der Leyen il papa si intrattiene un po’ di più. L’argentino Javier Milei si abbassa per abbracciarlo lasciandolo sorpreso. Il quasi coetaneo Joe Biden – il primo presidente cattolico degli Stati Uniti dopo Jfk, che ha rischiato la scomunica dei vescovi americani per la sua posizione sull’aborto – gli sfiora la fronte con la sua, in un gesto di estrema vicinanza, e gli sussurra qualcosa tra i flash dei fotografi. Francesco scambia poi qualche parola anche con il turco Recep Tayyip Erdogan facendo un gesto della mano che sembra incoraggiarlo, o redarguirlo.
Il re Abdallah di Giordania gli bacia le guance, mentre con il brasiliano Lula si allarga il sorriso del papa, che poco più avanti abbraccia con calore anche l’indiano Modi. Per Francesco un vero giro di tavolo che sembra cingere l’intero pianeta, prima di sedersi tra Meloni e Macron e lanciare il suo messaggio sull’Intelligenza artificiale.
Il discorso del Papa
«Ho due versioni del mio intervento: quella lunga e quella breve», avverte i partecipanti alla sessione mostrando divertito i due documenti. «Leggerò quella breve», li rassicura subito dopo, confermando il suo stile informale anche nella riunione dei Grandi.
Nel suo intervento, Bergoglio ha chiesto che l’Intelligenza artificiale sia coniugata con l’etica. «Solo se sarà garantita la loro vocazione al servizio dell’umano, gli strumenti tecnologici riveleranno non solo la grandezza e la dignità unica dell’essere umano, ma anche il mandato che quest’ultimo ha ricevuto di coltivare e custodire il pianeta e tutti i suoi abitanti. Parlare di tecnologia è parlare di cosa significhi essere umani e quindi di quella nostra unica condizione tra libertà e responsabilità, cioè vuol dire parlare di etica», ha detto. La giornata di Francesco a Borgo Egnazia si chiude con la foto di famiglia: in piedi e in prima fila, l’abito bianco del papa e la giacca chiara di Meloni spiccano tra il blu e il grigio dei presenti.