Sangiuliano: «A Napoli un museo più grande del Louvre»

Il ministro: «Uno spazio di 140 mila metri quadrati»

«Essere conservatori significa rispettare il senso della storia, avere chiaro che non siamo un prodotto casuale genetico ma la risultante di una lunga sedimentazione storica. Abbiamo una memoria collettiva che deriva dall’essere popolo ed essere nazione. Ecco perché io arrivato al ministero non mi sono messo a fare il mero erogatore di spesa ma mi sono dato anche una prospettiva che sia davvero culturale». Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenendo al dibattito su L’Europa dei conservatori: valori e identità, in occasione della Conferenza programmatica di Pescara di FdI.

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Quindi, ha aggiunto, «tutti gli atti quotidiani che poniamo in essere hanno un retroterra fortemente culturale: reagire alla decadenza dell’Europa, reagire al declino, al nichilismo ed affermare una vitalità prima culturale e poi anche politica».

«Poiché siamo conservatori inaugureremo a breve un museo della Lingua Italiana a Firenze e grazie all’intuizione di Alfredo Mantovano faremo a Bologna un museo della Civiltà Italiana, per il quale abbiamo già firmato un protocollo con la Regione e con il Comune» ha spiegato. A Napoli, ha ricordato ancora il ministro, «stiamo costruendo la più grande infrastruttura culturale d’Europa: rivitalizzando quello che era stato l’Albergo dei Poveri. Pensate: uno spazio di 140 mila metri quadrati, quando il Louvre è di 90 mila metri quadrati. E non sono annunci: potete vedere il cantiere, è aperto e operativo».

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