Reperti archeologici a casa e in negozio: scatta il sequestro a Pompei

Risalirebbero a un’epoca compresa tra il VII ed il VI sec. A.C.

Una brocca, un askos in impasto bruno, uno skyphos, un lisciatoio e un puntale d’anfora in ceramica: sono i cinque reperti archeologici detenuti illegalmente da un uomo a Pompei, trovati e sequestrati dai carabinieri del nucleo investigativo del comando gruppo di Torre Annunziata nell’ambito dell’attività volta al contrasto del traffico illeciti. Nell’ambito di queste attività, i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro dei reperti, che stando a ciò che si apprende risalirebbero tutti ad un’epoca compresa tra il VII ed il VI sec. A.C.

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Il rinvenimento è avvenuto in seguito ad una perquisizione effettuata dai carabinieri nell’abitazione e nell’esercizio commerciale (un negozio di ottica) di proprietà dell’uomo, che è stato denunciato per ricettazione di beni archeologici. I reperti, la cui provenienza è in corso di accertamento, sono stati temporaneamente posti in custodia nei depositi del parco archeologico di Pompei, in attuazione del protocollo d’intesa siglato nel 2019 e rinnovato nel 2023 dalla direzione degli scavi e dalla Procura di Torre Annunziata.

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