Beni confiscati, Torre Annunziata entra nel consorzio Agrorinasce

Parere positivo della Corte dei Conti

Agrorinasce, società pubblica di Comuni che gestisce nel Casertano beni confiscati in cinque Comuni (Villa Literno, Santa Maria la Fossa, Grazzanise, San Cipriano D’Aversa e San Marcellino), si amplia con il comune napoletano di Torre Annunziata, commissariato per infiltrazioni camorristiche. Il 29 dicembre è giunto infatti il parere positivo della Corte dei Conti per l’ingresso tra i soci di Torre Annunziata, primo comune del Napoletano ad entrare in Agrorinasce.

La commissione straordinaria del Comune, presieduta dal prefetto Enrico Caterino e composta dai commissari Fernando Mone e Marco Serra, aveva già manifestato lo scorso mese di luglio la volontà di aderire ad Agrorinasce, inviando la delibera alla Corte dei Conti, che ha deciso dopo un’analisi attenta della documentazione trasmessa e dopo l’audizione pubblica del 20 dicembre. Caterino ammise in quella circostanza che uno dei motivi del commissariamento era stato anche il mancato utilizzo dei numerosi beni confiscati, la maggior parte dei quali «versano in uno stato di degrado massimo».

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Caterino: comprese le difficoltà del Comune nell’amministrazione e gestione dei beni confiscati

E oggi, dopo la decisione della Corte dei Conti, si dice «particolarmente soddisfatto perché il collegio presieduto da Massimo Gagliardi ha compreso le difficoltà del Comune di Torre Annunziata nell’amministrazione e gestione dei beni confiscati, e l’esperienza di Agrorinasce può essere particolarmente utile anche in questo territorio. Intendiamo procedere ad un lavoro immediato di programmazione delle destinazioni da dare ai beni confiscati e l’avvio delle prime progettazioni. La commissione straordinaria intende lasciare un segno anche in questa direzione».

Il Comune ha presentato alla Corte dei Conti una relazione particolareggiata sullo stato dei beni confiscati: 18 i beni confiscati alla camorra già assegnati al Comune di cui solo 4 destinati per finalità sociali, 23 beni confiscati in corso di assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e altri 9 in gestione all’Agenzia che potrebbero in tempi brevi essere assegnati al Comune. In totale 50 beni confiscati per un Comune che presenta gravi criticità di carenza di personale.

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Allucci: forza di Agrorinasce è di operare in sinergia con le altre Istituzioni

Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, sottolinea che «la forza di Agrorinasce è stata anche quella di operare in sinergia con le altre Istituzioni pubbliche, a cominciare con il Ministero dell’Interno. Il patrimonio amministrato da Agrorinasce è di circa 150 beni confiscati alla camorra, oltre 50 milioni di finanziamenti, altri beni comunali utilizzati per finalità sociali, il complesso agricolo ‘La Balzana’, bene confiscato alla camorra più grande d’Italia destinato a diventare Parco Agroalimentare dei Prodotti tipici della Regione Campania, o ancora il complesso edilizio confiscato alla famiglia di Michele Zagaria destinato a diventare un incubatore di imprese giovanili con un centro di formazione professionale».

Morcone: Agrorinasce e la Regione Campania hanno il dovere di essere vicini a Comuni

Soddisfatto l’assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione Mario Morcone, che parla di «bellissima decisione presa dalla Corte dei Conti che consente ad Agrorinasce di esportare il modello che ha adottato in Provincia di Caserta anche nella Provincia di Napoli ed in un Comune particolarmente simbolico, come quello di Torre Annunziata. Agrorinasce e la Regione Campania hanno il dovere di essere vicini a quei Comuni che presentano gravi problematiche di infiltrazione camorristica e nell’amministrazione e gestione dei beni confiscati».

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