Sangiuliano: Cancel culture è distruzione dell’identità e della storia

Il ministro: resistenza demagogica sui biglietto d’ingresso ai musei

«I numeri sono stati veramente positivi al di là di ogni più rosea aspettativa. Certo, c’è stato un sito come il Colosseo che è esploso di presenze, così come quello di Pompei, mentre qualche altro sito ha avuto meno presenze. Ma l’iniziativa è stata assolutamente positiva». Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, intervenendo a ‘Mattino Cinque’ in onda su Canale 5, ha fatto un bilancio delle aperture dei siti museali nei giorni delle feste.

Pubblicità

Bilancio che, secondo Sangiuliano, è stato un «successo». «Era un’iniziativa – ha aggiunto il titolare di via del Collegio Romano – che nasceva dal buonsenso: in queste ferie natalizie in Italia sono venuti tantissimi turisti da tutto il mondo e anche molte famiglie italiane hanno deciso di trascorrere le festività in una città diversa da quella di origine. Era giusto offrire loro qualcosa, cioè soddisfare la loro domanda di bellezza all’interno della quale sono richiestissimi i nostri musei e i nostri parchi archeologici. Quindi ci siamo organizzati: ringrazio ancora una volta il personale che ha aderito a questo iniziativa su base volontaria. Credo che sia stato un successo», ha spiegato ancora.

Sangiuliano: incremento dei visitatori

«Stiamo elaborando bene i dati del 2023. Però posso dire che l’anno appena passato rispetto al 2022 fa registrare un incremento dei visitatori, come numero assoluto, e anche un aumento degli incassi all’interno del sistema museale. Quest’ultima è una voce molto importante perché tutte le risorse vengono poi reinvestite nella valorizzazione, nella tutela e nella qualità dei servizi che vengono offerti ai turisti. Nel mondo – ha sottolineato il ministro – aumenta la domanda di bellezza, la domanda di conoscere e di fare esperienza all’interno dei nostri musei che rappresentano un unicum nel mondo e nella globalità. Noi dobbiamo intercettare questa domanda in due modi: garantendo le aperture quasi sempre ed elevando la qualità dei servizi che vengono offerti».

Pubblicità Federproprietà Napoli

Il ministro si è anche soffermato sul costo dei biglietti d’ingresso dei musei stranieri paragonandolo a quello di alcuni siti italiani e ricordando che il nostro Paese è una «superpotenza culturale. Sapete – si è chiesto Sangiuliano – quanto costa il museo degli Abba in Svezia? Costa 19 euro, più o meno quanto gli Uffizi o quanto il Parco Archeologico del Colosseo. Ma, con tutto il rispetto per gli Abba che sono stati un bel gruppo musicale, i termini di confronto non sono assolutamente possibili. Stiamo intervendo anche su questo: per esempio dal mese di luglio del 2023 si paga il Pantheon che sta generando risorse importanti, oltre un milione e duecentomila euro al mese».

La gestione economica dei musei

L’obiettivo del ministro è lavorare per la «corretta gestione economica dei musei» per «finanziare numerose iniziative» nell’ambito della gestione dei poli museali e del patrimonio culturale. Ha ricordato, inoltre «di aver sbloccato tante risorse» destinate all’apertura di nuovi musei.

Leggi anche:  I «corsi» su come imporre il pizzo ai commercianti

«Stiamo raddoppiando la Pinacoteca di Brera con Palazzo Citterio, stiamo raddoppiando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’ex Albergo dei Poveri, stiamo raddoppiando gli Uffizi con le due Ville Medicee di Carreggi e Montelupo Fiorentino» ha detto infatti Sangiuliano che si è soffermato anche sulla resistenza riscontrata all’idea di aumentare il biglietto d’ingresso ai musei.

«C’è una resistenza ideologica e anche demagogica, – ha affermato – perché se noi non facessimo pagare in assoluto i musei, poi dovremmo togliere queste entrate dal bilancio dello Stato e farle ricadere sulla fiscalità generale. Quindi il biglietto che non paga il miliardario americano che viene a Roma e spende ventimila dollari per il soggiorno con la sua famiglia, lo faremmo ricadere sull’operaio italiano. E questo francamente non mi sembra giusto».

La Cancel culture

Ultimo argomento toccato dal ministro è la cosiddetta cancel culture. «È una distruzione dell’identità e della storia che va anche criticata ma i monumenti non vanno distrutti. Furono i talebani a distruggere i Buddha pre islamici e fu un delitto verso l’umanità». Il provvedimento sulla Cancel culture presentato in Cdm, ha detto, è «un’enunciazione culturale e valoriale».

Si tratta di una misura presentata il 19 dicembre nell’ambito del testo unico dei servizi di media audiovisivi, «un provvedimento – ha spiegato il ministro – fatto con il ministero del Made in Italy che stabilisce anche le competenze dell’Agcom, sono elencate una serie di enunciazioni di valore rispetto alle quali bisogna orientare l’azione del mondo audiovisivo. All’interno di questi valori consacrati, abbiamo aggiunto un altro valore: il rispetto della storia e dell’identità dei popoli». Per il ministro, comunque, «va sempre salvaguardata la libertà di espressione, creativa e di narrazione».

Setaro

Altri servizi

Poliziotto ferito in modo grave da un 37enne irregolare in Italia

L'agente accoltellato con 3 fendenti Intorno alla mezzanotte, la Polizia Ferroviaria ha chiesto in aiuto l’intervento delle volanti della Questura di Milano per un uomo...

Diana abbandonata e lasciata morire, Alessia Pifferi condannata all’ergastolo

La madre dell'imputata: «È un dolore atroce. Deve pagare per quello che ha fatto» Alessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di...