Lo stop a caldaie con combustibili fossili slitta al 2040
Le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo sulla riforma della direttiva per le prestazioni energetiche degli edifici. Il compromesso sugli ultimi punti rimasti in sospeso dopo la maratona negoziale di ottobre si è concretizzato dopo circa due ore di negoziato. La nuova direttiva traccia un percorso Ue per raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
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Sul punto più controverso della direttiva un’intesa era già stata raggiunta in ottobre: invece dei requisiti di ristrutturazione Ue per i singoli edifici basati su classi energetiche armonizzate, il testo di compromesso prevedeva un approccio basato sulla media sull’intero patrimonio edilizio. In questo ambito, l’Europarlamento manteneva il principio che gli Stati membri dovessero intervenire prima sugli edifici più inefficienti. Ma gli Stati portavano a casa la flessibilità richiesta nella loro posizione negoziale.
Gli obiettivi intermedi
Gli obiettivi intermedi di risparmio di energia per l’intero patrimonio edilizio dei Paesi membri sono stati invece decisi ieri. Gli Stati membri garantiranno che il patrimonio edilizio residenziale riduca il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.
Dall’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici vengono esclusi quelli residenziali, mentre restano contemplati gli edifici pubblici e quelli non-residenziali di grossa stazza, con eccezioni. La fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili nelle abitazioni è stato invece posticipato dal 2035 al 2040.
Le reazioni
«Questa sera abbiamo raggiunto un risultato straordinario – commenta il relatore dell’Europarlamento Ciaran Cuffe – un progetto per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio a livello mondiale». Per la relatrice ombra Isabella Tovaglieri, «la casa degli italiani è salva dagli estremismi ideologici». Le norme approvate, ha commentato la Commissaria Ue all’energia Kadri Simson, sono «una serie di misure concrete che migliorano la vita dei nostri cittadini, riducendo le bollette energetiche e stimolando l’economia».
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