Manovra, il governo avanza con prudenza: cuneo, sanità e misure per le famiglie

Attesa per la Nadef. Si lavora sulla detassazione delle tredicesime

L’allarme di martedì del ministro dell’Economia Giorgetti sul rialzo dei tassi («Ci saranno 14-15 miliardi in più di interessi») ha di fatto stoppato sul nascere chi già preparava in Parlamento un assalto alla diligenza sulla legge di bilancio. Perché è vero che ogni anno il governo mette le mani avanti sulla manovra, ma l’input arrivato dall’esecutivo alle forze politiche di maggioranza è quello di evitare anche la presentazione di emendamenti. Invito recapitato a deputati e senatori dai vertici di partito delle forze politiche che sostengono l’esecutivo. «Tanto anche quest’anno – spiega un esponente dell’esecutivo – l’invito verrà disatteso…».

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Imboscate ai danni dell’Italia?

Gli spazi restano stretti. Si lavora sui contenuti: oltre che sul taglio del cuneo fiscale, si punterà sulla sanità, sulle misure per le famiglie e sulla detassazione delle tredicesime, anche per i pensionati, anche se occorrerà capire come si tradurranno nero su bianco le misure. Intanto resta alta l’attenzione su come si comporteranno i mercati. La tesi di possibili imboscate ai danni dell’Italia fa breccia anche in Transatlantico. «Il pericolo potrebbe arrivare se qualcuno giocasse a far schizzare lo spread», dice un esponente dell’esecutivo. «Vogliono metterci in crisi di liquidità», osserva un altro big della maggioranza.

«Per la manovra servirà più deficit? Adesso valuteremo, la situazione è difficile, si deve fare di tutto per non aumentare il debito» ma – ha detto il vicepremier Tajani da New York – «siamo di fronte a un’emergenza che è indipendente dalla responsabilità dell’Italia. In Europa troveremo la giusta comprensione. Bisogna – ha rimarcato – essere ottimisti e lavorare con determinazione ma non cadere nel panico e nell’allarmismo».

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Il decreto sull’immigrazione

Lunedì in Consiglio dei ministri arriverà il nuovo decreto sull’immigrazione annunciato dal premier Meloni, anche su questo tema aumentano i timori nela maggioranza che sostiene a spada tratta l’operato del presidente del Consiglio ma non nasconde le difficoltà sul campo. Poi giovedì prossimo sul tavolo del governo approderà la Nadef.

La tassa sugli extraprofitti

Le fibrillazioni in maggioranza comunque non mancano come sul dl asset, con il nodo sul tassa sugli extraprofitti ancora da sciogliere. Il governo pensa di arrivare a 2 miliardi e mezzo da mettere in dote nella manovra, ma Forza Italia chiede dei cambiamenti al provvedimento. Si cercherà nelle prossime ore di trovare un compromesso. «Vediamo se si può raggiungere un obiettivo che permetta di scrivere meglio il testo normativo senza modificare il giusto principio di chiedere alle banche un sostegno in questo momento particolare», ha detto il ministro degli Esteri. Intanto i lavori in commissione al Senato sono stati rimandati alla prossima settimana.

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Il nodo intercettazioni

Schiarita in vista, invece, alla Camera sul tema delle intercettazioni. è stato trovato l’accordo tra governo e FI sugli emendamenti al decreto onmibus sulla giustizia, che tra le altre cose estende gli strumenti di indagini utilizzati contro la mafia ad altri gravi reati.

Verranno stralciati gli emendamenti sull’uso del trojan, ma gli azzurri dovrebbero incassare oggi il parere favorevole su tre proposte di modifica: la prima prevede la non trascrizione dai ‘brogliacci’ delle intercettazioni ritenute non rilevanti; la seconda è sulla non utilizzabilità di intercettazioni relative a un procedimento in un altro processo; la terza prevede – riferisce una fonte parlamentare azzurra – che per richiedere l’utilizzo delle intercettazioni non basterà la richiesta del pubblico ministero ma sarà necessario specificare la sussistenza di gravi indizi di reato.

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