Governo, tre miliardi all’efficienza energetica per aiutare famiglie e imprese

I fondi arriveranno dal RepowerEU, il capitolo aggiuntivo del Pnrr

Per aiutare famiglie e imprese ad affrontare le spese di efficientamento energetico il governo è al lavoro su un grande piano di incentivi: i fondi, per circa tre miliardi, arriveranno dal RepowerEU, il capitolo aggiuntivo del Pnrr. E l’opposizione già grida allo scandalo Superbonus, accusando il governo di voler riesumare, solo per raccogliere facili consensi, una misura che si era affrettato a cancellare. Il ministro responsabile del Pnrr, Raffaele Fitto, in audizione alla Camera ha spiegato che «a breve» sarà pronta la rimodulazione degli obiettivi del piano e la definizione del capitolo RepowerEU. L’intenzione è presentare tutta la documentazione al Parlamento il 2 agosto, proprio in occasione della sua informativa.

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Fitto ha dato già qualche dettaglio: la revisione del Pnrr parte dal RepowerEU e ha due priorità: rafforzare le infrastrutture energetiche e mettere in piedi un sistema di aiuti per famiglie e imprese occupate con l’efficientamento energetico. «L’obiettivo è di usare» il RepowerEU «per trasformare» gli aiuti in «un investimento strutturale», ha detto Fitto. Durante gli incontri della cabina di regia, il ministro ne ha parlato anche con le associazioni datoriali, tra cui l’Ance. E proprio la presidente, Federica Brancaccio, ha riferito di «tre miliardi per famiglie e imprese» messi sul piatto dal ministro. Gli incentivi per l’efficientamento energetico potrebbero prendere diverse forme, e il governo è ancora al lavoro sulla versione definitiva.

Le proteste dell’opposizione

«Per tentare di spendere il Pnrr nonostante i ritardi che ha accumulato, il governo dovrà riattivare una misura che aveva cancellato. Incredibile», commenta il capogruppo al Senato per il MoVimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli. E Osvaldo Napoli dalla segreteria di Azione sottolinea come sarebbe «un’altra marcia indietro del governo Meloni». Il timore sui ritardi è condiviso anche dalla Cgil, che si è confrontata con Fitto nella cabina di regia: «Esprimiamo una grave preoccupazione per la situazione di stallo che sta caratterizzando l’implementazione del Pnrr», ha detto il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari.

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Il nodo dei crediti incagliati

Il Superbonus resta sotto i riflettori anche per il nodo dei crediti incagliati: la presidente dell’Ance Brancaccia la ritiene fondamentale assieme ad una proroga per i lavori iniziati, «perché i cantieri si sono fermati». La sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, ha spiegato che Intesa Sanpaolo, Unicredit e Sparkasse «già procedono al riacquisto di tali crediti, mentre Poste Italiane sta ultimando le procedure». Per il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, serve «un riordino degli incentivi per gli interventi sugli immobili e a una loro impostazione su base pluriennale». Ma il problema, spiega, «non è quello delle percentuali: anche se venisse ripristinato il 110 per cento, non vi sarebbero grandi numeri» se non venissero riattivate anche cessione del credito e sconto in fattura.

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