«Summer school» e «Carta di Napoli» per dare sostanza al nuovo ruolo del Sud nel Mediterraneo

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Una «community Feuromed» che dal cuore del Mediterraneo si diffonda in Italia

Una «community Feuromed» che parta dal cuore del Mediterraneo e si diffonda in Italia, connettendo gli atenei universitari, coinvolgendo giovani talenti. E’ questo l’obiettivo di Feuromed Giovani, cui punta l’edizione 2023 del Festival Euromediterraneo dell’economia, che si svolgerà a Pollica in provincia di Salerno dal 6 al 9 luglio prossimi e organizzato da «Il Quotidiano del Sud», diretto da Roberto Napoletano, presentato ieri al Ministero della Cultura, con la partecipazione del ministro Gennaro Sangiuliano, il direttore del quotidiano organizzatore e il presidente dell’Advisory board dei Feuromed, Patrizio Bianchi.

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Sarà un laboratorio permanente per coinvolgere in modo proattivo giovani, esperti e imprese nel dibattito economico. Una comunità di talenti capace di avanzare proposte concrete per stimolare approfondimenti critici e coprogettare soluzioni per il futuro del Mezzogiorno, a cominciare da: 1) Creare nuove diplomazie (culturale, scientifica ed energetica); 2 navigare la complessità della rete e delle reti; 3) sostenere lo sviluppo delle industrie essenziali del mare e della terra; 4) favorire le crescita di una nuova manifattura.
Quattro giorni di lavoro che vedranno coinvolti giovani under 30 (studenti, ricercatori o manager delle imprese partner) guidato dall’’ex ministro Patrizio Bianchi e membri del comitato scientifico di Feuromed.

La Summer school si svolgerà presso il Paisea Campus del Future Food Institute a Pollica – Comunità Emblematica Unesco della Dieta Mediterranea, che ospita programmi di alta formazione, un incubatore e laboratorio mediterraneo sperimentale per la rigenerazione ecologica integrale.

Può partire davvero da qui quel «cambio di narrazione del Sud e di Napoli e del loro ruolo nel Mediterraneo di cui sono già esempio l’evidente crescita industriale e di piccole e medie imprese, un numero di start up paragonabile al Nord. Il Mezzogiorno è il centro del Mediterraneo che torna ad essere il fronte strategico per la crescita di tutta l’Europa e per ritrovare la via della pace a livello mondiale». E chissà, che – col tempo – non si trasformi anche in uno strumento per rendere il Mezzogiorno più attraente agli investimenti esteri e un mezzo per ridurre la fuga dei giovani cervelli meridionali verso il Nord e oltre confine.

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