Governo, le novità della delega fiscale: meno tasse per i dipendenti e stretta sulla cannabis

Per gli autonomi è in arrivo la possibilità di pagare a rate saldo e acconto dell’Irpef

Meno tasse su premi di produttività, straordinari e tredicesime per i lavoratori dipendenti. Irpef a rate per gli autonomi. Stretta sulla cannabis legale. La delega fiscale entrata nel vivo del lavori parlamentari, con una serie di proposte che si apprestano a diventare presto parte integrante del testo della riforma.

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Nel giorno in cui la commissione Finanze della Camera avvia la votazione sugli oltre 600 emendamenti, governo e relatori depositano un pacchetto di 11 emendamenti con alcune modifiche di rilievo.

Le tasse per i dipendenti

A partire dalla misura per alleggerire le tasse sulle tredicesime. L’intervento, già annunciato nei mesi scorsi dal viceministro Maurizio Leo, prevede, al posto delle aliquote per scaglioni di reddito, «un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali in misura agevolata» (che potrebbe essere del 15%) su premi, straordinari e tredicesime. Ma la formulazione dell’emendamento mette di fatto in stand by la flat tax incrementale per i dipendenti prevista nella prima stesura della delega. Per i dipendenti il regime sperimentale avviato quest’anno per le partite Iva, sarà quindi per ora solo oggetto di una «complessiva valutazione, anche a fini prospettici».

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Capitolo autonomi

Per gli autonomi invece è in arrivo la possibilità di pagare a rate saldo e acconto dell’Irpef. Lo propone un emendamento dei relatori, Alberto Gusmeroli (Lega) e Fabrizio Sala (Fi), che prevede anche la riduzione della ritenuta d’acconto. Una rateizzazione che riguarda in particolare il «maxi acconto annuale delle imposte di novembre», spiega Gusmeroli, che esprime grande soddisfazione per una lunga battaglia del Carroccio: «Basta tasse pagate in anticipo».

Gli altri emendamenti

Con un altro emendamento del relatore si prevede la detassazione dei costi del nuovo personale assunto, attraverso il superammortamento. Il governo chiede anche il coinvolgimento della Guardia di finanza nei piani di controllo contro il gioco illecito e delega il governo a recepire la ‘global minimum tax’. In arrivo c’è anche la stretta sulla cannabis legale.

Un emendamento dell’esecutivo introduce un regime di tassazione per la canapa coltivata da usare in prodotti da fumo o inalazione, prevedendo una tassazione come per le sigarette, un regime autorizzatorio da parte dell’Agenzia delle dogane per la commercializzazione (limitata ai tabacchi o punti di vendita specializzati con patentino per monopolio, e viene vietata nella vendita a distanza o nelle macchinette), divieto di vendita agli under18, ma anche divieto di fumo ed etichette come per le sigarette. Il governo propone anche il divieto di vendita a distanza, anche transfrontaliera, delle e-cig.

Intanto tra i primi emendamenti approvati, si estende l’obiettivo di efficientare i tributi e ridurre il carico fiscale per sostenere non solo famiglie, lavoratori e imprese, ma anche i nuclei con disabili e i giovani under30.

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I dubbi dell’Ufficio parlamentare di bilancio

La riforma del fisco resta intanto nel mirino dell’Ufficio parlamentare di bilancio che torna ad avvertire sulle coperture. La stabilità dei saldi programmatici di bilancio presentati nel Def 2023 «appare appropriata», ma «vanno risolte le incertezze» sulle coperture finanziarie per i vari interventi, dal fisco alla pa, avverte l’Upb nel Rapporto sulla politica di bilancio.

«E’ chiaro che senza le coperture la parte di revisione delle imposte non si può fare. Cercheremo di trovarle», risponde il viceministro Leo, che comunque puntualizza: c’è anche la parte sull’accertamento e per quella «le coperture non servono». Guardando il quadro più ampio, l’Upb avverte che i rischi per il «medio periodo», specialmente per il 2024, si confermano al ribasso. E se con il taglio del reddito i beneficiari si sono quasi dimezzati, osserva l’Upb, la vera scommessa resta la realizzazione del Pnrr: «Andranno colte a pieno tutte le opportunità».

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