Il caso Italia sui migranti al Parlamento europeo: scontro Ppe-S&d

Weber: «Ringrazio il governo italiano per il modo in cui li accoglie»

Il caso Italia sul dossier migranti arriva all’Eurocamera e rischia di indebolire l’asse tra Popolari e Socialisti che finora ha retto la maggioranza Ursula. A dare il là alle danze è stato il leader del Ppe, Manfred Weber che dapprima ha fatto una chiara apertura alle istanze portate avanti da Giorgia Meloni e poi, a Strasburgo, ha chiesto un dibattito ad hoc in Aula «sull’emergenza Italia». Il blitz dei Popolari, tuttavia, è riuscito a metà: la proposta di discussione sull’Italia è passata ma con il titolo voluto da S&d e Verdi.

Un titolo nel quale si fa riferimento al nostro Paese ma, soprattutto, alla «necessaria soluzione europea alla crisi migratoria per facilitare il salvataggio di vite». La linea voluta dal centro-sinistra è stata approvata con 252 voti a favore, 119 contrari e 13 astenuti. E a votarlo, alla fine, è stato anche il Ppe.

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Fdi: «Sinistra ha mostrato il suo vero volto anti-italiano»

Contrario, invece, Fdi che ha sostenuto, invano, la richiesta voluta dai Popolari. «Ancora una volta la sinistra ha mostrato il suo vero volto anti-italiano, sostenendo la richiesta dei gruppi socialista, verde e comunista che riconduce la necessità di una soluzione europea al solo salvataggio delle vite, dimenticando l’esigenza di regolamentare l’immigrazione anche proteggendo i confini esterni», hanno protestato Nicola Procaccini e Carlo Fidanza. Il dibattito, in ogni caso si terrà oggi pomeriggio e vedrà intervenire la Commissione e il Consiglio Ue.

Che la Plenaria si infiammasse sul dossier migranti era parso chiaro già dalla mossa di Weber. In un’intervista al Corsera il leader dei Popolari ha scelto di usare la carota per l’Italia e il bastone per le capitali nel mirino della maggioranza, Parigi e Berlino. «Ringrazio il governo italiano per il modo in cui accoglie i migranti e cerca di salvarli. Gli altri Paesi come la Germania e la Francia devono aiutare. Devono portare volontariamente i migranti con un diritto di asilo sul loro territorio», sono state le parole di Weber. Non solo.

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L’eurodeputato bavarese ha chiesto in maniera netta alla Commissione un’accelerazione sui rimpatri con i Paesi terzi e ha annunciato la presentazione di un emendamento alla revisione del bilancio europeo per usare i fondi europei per i muri anti-migranti. «Weber sta usando argomenti populisti per la sfida molto seria dell’immigrazione. Il problema è che sta imitando l’estrema destra. I muri non risolvono nulla», è stata la reazione della capogruppo S&d Iratxe Garcia Perez.

Il dialogo tra Ppe e Conservatori

Lo scontro è appena iniziato e potrebbe minare anche il via libera al mandato negoziale atteso al Pe sul primo pacchetto di misure della riforma del Patto sulla migrazione e l’asilo. Gli eurodeputati hanno tempo fino alla mezzanotte di martedì per porre un obiezione scritta, per la quale serve il quorum di 76 membri. Sul binario dei migranti corre anche il dialogo tra Ppe e Conservatori che, dopo le Europee, potrebbe sovvertire lo schema della maggioranza Ursula.

Nel Ppe il dibattito è aperto e si incrocia con il rebus di chi sarà il futuro Spitzenkanidaten dei popolari. Da un lato c’è la presidente del Pe Roberta Metsola, che i rumors dell’Eurocamera danno in ascesa. Dall’altro Ursula von der Leyen, che non ha sciolto le riserve e che, forse non caso, lunedì ha incontrato il board del Cdu. E i cristiano-democratici sono pronti a sostenerla.

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