Chi è il presidente delle Camere Penali del Diritto europeo e internazionale
Ha difeso presunti narcotrafficanti internazionali, colletti bianchi, esponenti della criminalità di diversi continenti. Alexandro Maria Tirelli, oggi, è considerato uno dei migliori avvocati penalisti italiani e al suo attivo ha tantissimi successi professionali.
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Una carriera improntata soprattutto ai grandi casi esteri. Tirelli, infatti, è parte della lista ufficiale degli avvocati raccomandati dall’ambasciata degli Stati Uniti in Italia e dal Consolato Britannico, nonché dall’ambasciata Canadese. Inoltre, è stato consulente del Governo federale Brasiliano e ha trattato di questioni estradizionali collegate al fenomeno del terrorismo, nonché di vicende relative alla cooperazione giudiziaria con i Paesi delle aree mediorientali e asiatiche. Non solo, per l’ex presidente del Venezuela Hugo Chavez è stato consulente sui diritti dell’uomo e dello stato di politico nell’ambito dell’analisi politica della narcoguerriglia delle FARC.
Alexandro Maria Tirelli, un’esperienza acquisita sul campo
Laureatosi a Torino, ha vissuto da ragazzo a Medellìn, in Colombia. Grazie alla sua presenza «sul campo», ha appreso il funzionamento dei traffici di droga e della criminalità organizzata. Esperienza che l’ha aiutato a emergere nella difesa dei narcotrafficanti come Pasquale Claudio Locatelli e Jaime Reynaldo Oyervides, membro del sanguinario cartello della droga dei Los Zetas e referente in Sudamerica di mafia e camorra. Alexandro Maria Tirelli ha seguito anche la vicenda dell’italo-panamense Hugo Spadafora, ucciso nel 1985, dopo aver accusato il dittatore Manuel Antonio Noriega di essere a capo di un cartello di narcotrafficanti.
Le collaborazioni internazionali
La sua esperienza è stata raccontata anche da BBC e Financal Times. L’avvocato, infatti, ha preso parte alla serie «High», ancora in onda su Netflix, in cui ha raccontato come funzionano i cartelli di droga sudamericani. Grazie alla folta rete di collaboratori e di collaborazioni internazionali, oggi, rappresenta uno dei maggiori studi legali nel mondo con uffici dislocati in diversi continenti.
La difesa degli imputati vittime di errori giudiziari e dei detenuti
Attraverso le Camere Penali del Diritto europeo e internazionale, di cui è presidente, è sceso in campo per tutelare le vittime di errori giudiziari. È sua, infatti, la proposta per il rimborso delle spese legali per i soggetti sottoposti a procedimento penale e poi assolti con formula piena. Attualmente, per accedere al rimborso, bisogna avere un reddito al di sotto di 11.493,82 euro, intesi come cumulo dei redditi percepiti da tutti i familiari con lo stesso conviventi. Con questi parametri così stringenti, è praticamente impossibile accedervi se non si è completamente nulla tenente e i cittadini sono costretti a indebitarsi solo per difendersi da un’accusa magari ingiusta.
Di questi giorni è la polemica sull’anarchico Cospito e sul 41bis. Alexandro Maria Tirelli, in tempi antecedenti allo sciopero della fame del detenuto, aveva sollevato il problema di quella che aveva definito come «una tortura legalizzata». Tirelli, infatti, dichiarò: «L’attuale impostazione dell’art. 41bis dell’ordinamento penitenziario è una forma legalizzata di tortura oltre ad essere completamente slegata da una visione scientifica dell’esecuzione della pena»