Capodanno: «I parcheggi pertinenziali non risolvono il problema, serve città obliqua»

Il presidente del Comitato Valori collinari a ilSud24: «A Napoli servono luoghi di cultura, aperte troppe attività di somministrazione»

Con l’ingegnere Gennaro Capodanno presidente del Comitato Valori collinari e già presidente della circoscrizione Vomero, abbiamo provato a fare 4 chiacchiere sulla nuova realtà del popolo meridionale che comincia a riscoprire l’orgoglio delle proprie origini.

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Presidente, si sta discutendo sulla possibilità di cambiare intitolazione alla Biblioteca Nazionale di Napoli attualmente dedicata a Vittorio Emanuele III. Benedetto Croce e Guerriera Guerrieri che fu direttrice della Biblioteca durante la seconda guerra mondiale, i due nomi più accreditati.Qual è il suo punto di vista.

«Attualmente esistono già due biblioteche intitolate a Benedetto Croce, una delle quali, storica si trova proprio al Vomero; personalmente mi sto interessando della procedura di ricollocazione della struttura nei locali originali di via Morghen visto che quelli attuali non sono tanto idonei. Vedo pertanto difficile poterne intitolare addirittura una terza considerando che la legge impedisce di dedicare più di una località della stessa area allo stesso personaggio. Sarebbe più giusto assegnarla all’eroina Guerriera Guerrieri che durante quel periodo, rischiando personalmente, riuscì a salvare un patrimonio che sarebbe stato certamente depredato».

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Le attività di somministrazione

Ha fatto scalpore l’apertura di Mr. DICK, la pasticceria anticonformista che realizza dolci dalle forme irriverenti. Tra i residenti del quartiere si è creata una spaccatura ideologica. I più conservatori la ritengono un offesa al decoro, mentre i progressisti una forma di libertà. Lei cosa né pensa

«Prima di tutto tengo a precisare che l’attività si trova a via Scarlatti e non via Cilea come erroneamente riportato nei giorni scorsi dal quotidiano il Mattino. Và detto che questa pasticceria si trova in prossimità di un noto negozio di giocattoli molto frequentato da bambini, cosa ovviamente assai sconveniente. Qualche genitore mi ha anche chiesto di avviare una petizione al riguardo. Sono consapevole del disagio che può provocare questo tipo di attività, anche se, onestamente credo sia un fuoco di paglia».

«Mi fa più male riconoscere come attività del genere stiano sostituendo le storiche realtà imprenditoriali che hanno dato lustro al quartiere Vomero in tutta Italia come la pasticceria Daniele che esportava i propri prodotti in tutto il mondo o le tante boutique scomparse. Oggi l’intera area è divenuto purtroppo un grande fast food»

Un anno e mezzo fa fece discutere l’apertura, sempre a via Scarlatti, del salone di bellezza del noto hair-stylist Federico Fashion Style, adesso vediamo Mr. Dick. Secondo Lei, il Vomero, da sempre quartiere simbolo di raffinatezza, eleganza e buon costume sta cambiando pelle o sono gli interessi economici che stanno prevaricando.

«Oltre a luogo di eleganza e buon costume aggiungerei anche di cultura. Purtroppo negli ultimi anni c’è stata la chiusura di tanti luoghi di aggregazione sociale. I quartieri Vomero-Arenella contavano addirittura otto sale cinematografiche mentre adesso ne sono aperte solo tre. Hanno chiuso importanti librerie come Loffredo, Fnac, Guida Merliani e tantissime edicole. Sarebbe opportuno che i luoghi di cultura fossero riaperti. Ci tengo ad aggiungere ironicamente una chicca: in occasione di San Valentino ritornerà una nuova rassegna di Chocoland, l’ennesima fiera mangereccia».

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La difesa dell’identità storica

Secondo Lei non sarebbe opportuno creare una soprintendenza per le attività produttive chiamata ad esprimersi per l’apertura delle nuove attività, in quelle aree di cui sarebbe giusto difenderne l’identità storica.

«Proporrei un intervento Nazionale, revisionando la legge Bersani sulle tabelle merceologiche e distanze minime. Anche il comune dovrebbe intervenire al riguardo stabilendo dei limiti soprattutto per le aperture delle attività di somministrazione. Questo andrebbe fatto in tutta la città».

Trasporti e parcheggi

Questione parcheggi. Il 21 gennaio scorso La Giunta Comunale ha approvato la Delibera riguardante l’integrazione del Programma Urbano Parcheggi (PUP). E’ stato dato l’ok per realizzare circa 800 posti auto pertinenziali tra Vomero, Fuorigrotta e Chiaia gestiti da aziende private. Visto l’annoso problema del traffico selvaggio non sarebbe più giusto potenziare il trasporto pubblico

«In qualità di ingegnere sono rimasto profondamente meravigliato che si sia andato a rispolverare un progetto di oltre 20 anni fa proposto dall’allora giunta Iervolino. I parcheggi pertinenziali sono ormai obsoleti e non risolvono il problema del traffico selvaggio. Personalmente la mia idea è sviluppare un progetto di città obliqua come Perugia; ampie aree pedonalizzate servite da ascensori e scale con parcheggi di interscambio per permettere ai cittadini che arrivano in auto di posare la propria vettura muovendosi agevolmente nelle aree pedonali».

Sempre in merito alla questione trasporti; a causa dei ritardi accumulati in questi anni la funicolare di Chiaia, chiusa già dal primo ottobre per lavori di manutenzione straordinaria non aprirà prima della primavera del 2024, anche se il rischio di uno slittamento è molto probabile. Nel frattempo per lo stesso motivo a partire dal 2024 chiuderà anche quella di Montesanto. Il comune come arginerà il problema degli spostamenti considerando che le due funicolari insieme trasportano quasi trentamila passeggeri al giorno.

«Prima di tutto dobbiamo essere fortunati se l’apertura della funicolare Chiaia avvenga per Pasqua 2024 visto che, al momento non è stato ancora pubblicato neanche il bando per l’assegnazione dei lavori. Qualcuno ha dichiarato che il problema non sussiste in quanto, delle 15mila persone che usufruiscono quotidianamente della funicolare Chiaia circa 4500 utilizzeranno la navetta messa a disposizione dall’amministrazione mentre la restante parte si dirotterà sulla funicolare centrale senza che nessuno prenderà l’auto; personalmente credo che sia un’assurdità. Per la questione Montesanto credo si farà in modo che la coincidenza delle due chiusure non avvenga. Ricordiamoci il recente passato quando anche la funicolare Centrale venne chiusa per manutenzione e avrebbe dovuto riaprire dopo 6 mesi e riaprì invece dopo quasi due anni».

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