Minacce al sindaco di Sant’Antonio Abate: due persone arrestate

di Redazione

Le indagini partite dalla denuncia del primo cittadino Ilaria Abagnale

Davanti alle minacce ai suoi figli, il sindaco di Sant’Antonio Abate (Napoli), Ilaria Abagnale, non ha esitato un secondo di più a denunciare alle forze dell’ordine le pressioni di un boss di un clan emergente di camorra. «Il sindaco si faccia i c.

suoi – l’intimidazione fatta arrivare al primo cittadino del comune sui Monti Lattari – la smetta di fare il carabiniere, altrimenti può succedere qualcosa ai suoi figli». Di qui la denuncia del sindaco.

E oggi i carabinieri di Torre Annunziata, e gli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia in carcere e agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di due persone, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di tentata estorsione e violenza privata, aggravate dalla modalità mafiosa. Della vicenda riferisce oggi Il Mattino. Non solo minacce, ma anche estorsioni.

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Messe in atto, tra gennaio e aprile 2022, a Sant’Antonio Abate e a Santa Maria La Carità (Napoli), rispettivamente ai danni di una ditta incaricata del montaggio e smontaggio delle luminarie natalizie e di una ditta di lavorazione di marmi e pietre. «Uno degli indagati, inoltre – scrive la Procura – a febbraio 2022, avrebbe rivolto, per interposta persona, minacce e intimidazioni al sindaco di Sant’Antonio Abate, nel tentativo di costringerlo a non interferire con la criminalità nelle procedure di assegnazione degli appalti pubblici».

Il sindaco: «Spero che la mia scelta possa essere d’esempio»

«Appena ho saputo che erano in pericolo i miei figli – ha spiegato al Mattino il sindaco Abagnale – ho capito che serviva un atto di coraggio e che non potevo più attendere per il bene della mia famiglia e della città. Ho denunciato e spero che la mia scelta possa essere d’esempio per gli imprenditori di Sant’Antonio Abate. Solo così possiamo difendere la nostra città e garantire un futuro ai nostri figli».

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Solidarietà è stata espressa al sindaco di Sant’Antonio Abate dal Circolo intercomunale della Legalità di Castellammare di Stabia intitolato alla memoria di Michele Cavaliere e dal coordinamento regionale della Campania di Sos Impresa Rete per la Legalità Aps. «Intorno al sindaco, e alla sua famiglia – scrivono le associazioni anticamorra – è necessario creare una rete di protezione che deve vedere coinvolti, non solo gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, bensì l’intera comunità di Sant’Antonio Abate e dell’intera area stabiese».

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