A Roma la controversia sorta su Statuto ed elezione presidente
La VII sezione civile del Tribunale di Napoli (giudice Loredana Ferrara), vista l’adesione dei ricorrenti motivata con esigenze di snellezza del procedimento, ha dichiarato la sua incompetenza territoriale – in favore al Tribunale di Roma – riguardo la controversia che vede contrapposti un gruppo di iscritti al Movimento 5 Stelle (difesi dall’avvocato Lorenzo Borrè, del Foro di Roma) e il Movimento fondato da Belle Grillo (difeso dagli avvocati Francesco Astone e Francesco Cardarelli del Foro di Roma, e Claudio Consolo del Foro di Verona) relativamente alle delibere dell’11 marzo 2022 e del 27 e 28 marzo 2022 con le quali è stato nuovamente approvato lo Statuto già deliberato il 2 e 3 agosto 2021 e, tra l’altro, la rielezione di Giuseppe Conte alla carica di presidente.
«Il Tribunale di Napoli non ha affatto certificato la competenza del Tribunale di Roma come strumentalmente sostiene il M5S», sostiene l’avvocato Borrè.
«L’ordinanza – spiega l’avvocato – è stata emessa esclusivamente in conseguenza dell’adesione dei ricorrenti all’indicazione della competenza territoriale del Tribunale di Roma, adesione espressamente motivata non perché il Tribunale di Napoli non sia competente territorialmente, ma esclusivamente per la necessità di una rapida definizione del secondo procedimento d’impugnazione, definizione del procedimento che la necessità di decidere preliminarmente sulla questione della competenza territoriale avrebbe ritardato». «I motivi di illegittimità delle delibere di marzo – sottolinea Borrè – rimangono tutti sul tavolo e saranno decisi nel merito a seguito della riassunzione della causa».
Potrebbe interessarti anche:
- Dopo le proteste il Viminale invita a rafforzare la sicurezza ai comizi elettorali
- Operaio di Torre Annunziata morto per mesotelioma: condanna per l’INAIL
- La strana euforia della signora von der Leyen le fa dimenticare i Trattati
- Due bambine scambiate nella culla nell’89: risarcimenti da un milione di euro
- Il centrosinistra ci riprova con la delega fiscale: fallito il blitz in Parlamento