Le stime parlano di un potenziale risparmio di circa 5,3 miliardi di Smc
Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante l’inverno e per rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, il governo ha messo in campo un piano nazionale di contenimento dei consumi di gas per il periodo 1 agosto 2022 – 31 marzo 2023.
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Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento portano ad un potenziale risparmio di circa 5,3 miliardi di Smc di gas, che sale a 8,2 miliardi con le misure ‘volontarie’ promosse tramite una campagna di sensibilizzazione.
Misure in campo, quattro i capitoli:
a) massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas;
b) contenimento nel settore riscaldamento;
c) un insieme di misure comportamentali nell’uso efficiente dell’energia;
d) contenimento volontario dei consumi nel settore industriale.
L’insieme del contributo atteso dalle misure a), b) e c) porta ad una riduzione dei consumi coerente con il 15% del Regolamento UE, pari quindi almeno a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.
Produzione energia
Al momento, la produzione di energia elettrica da termoelettrico sta consumando più gas naturale rispetto agli analoghi periodi degli anni precedenti, a causa dei consumi elettrici molto elevati. E’ stato stimato che la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc.
Bioliquidi
Un capitolo è dedicato ai bioliquidi, cioè ai liquidi derivanti da biomasse, in genere oli vegetali. Sotto l’ipotesi di massimizzazione del potenziale a partire dal mese di ottobre 2022, si eviterebbe il ricorso al consumo di gas per circa 290 milioni m3 di gas. Pertanto da tale misura è stimato un contributo complessivo di risparmio di gas di 2,1 miliardi di m3 di gas naturale nel periodo.
Contenimento del riscaldamento
Arrivano limiti nella temperatura, nelle ore di accensione e nei periodi di attività per i riscaldamenti. La riduzione dei consumi promossa regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del Ministro della Transizione Ecologica.
In particolare, il DM disporrà che: 1) i valori sono ridotti di 1° C: a) 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili. b) 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici.
I limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione. Con queste misure una prima stima prudenziale è di 2,5 miliardi di Smc risparmiabili mentre uno studio di Enea calcola risparmi fino a 3.182.809.794 di Smc di gas.