Elezioni, Giorgia Meloni: «Niente miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo»

di Redazione

Per la leader di FdI la sinistra ha «paura di perdere un’egemonia di potere»

«Buonsenso», «verità», «merito». Giorgia Meloni arriva a Cagliari e declina, ancora una volta, le parole d’ordine del suo programma di governo. Sono questi i termini che ricorrono di più nel suo intervento nel quale, dal lavoro, alla scuola, all’immigrazione assicura: «Non verrò a dire che faremo miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo». Un discorso concreto nel quale, non manca – incassando applausi e cori ma anche qualche contestazione – di attaccare il centrosinistra.

«I dati che dicono che Fratelli d’Italia potrebbe governare – scandisce – stanno creando molto nervosismo». La sinistra «non ha paura dell’egemonia culturale, hanno paura di perdere un’egemonia di potere». Ma, dice ancora parlando anche al Tg5, «noi proseguiamo per la nostra strada a raccontare ai cittadini cosa vogliamo fare». Insomma, la linea è ancora una volta quella del profilo più istituzionale, rassicurante.

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Come lo è quando si trova a gestire un fuori programma durante il comizio. La leader di Fdi è infatti stata avvicinata da un giovane con la bandiera arcobaleno che le ha chiesto di garantire i diritti delle persone Lgbt+. Meloni ha raccolto il messaggio dicendo di rispettare «il coraggio delle persone che rivendicano quello in cui credono. La democrazia è bella per questo – ha affermato – e ognuno può dire quello che vuole, quello che non funziona è che non si deve di impedire agli altri di dire quello che vogliono e non pensare che l’altro fa schifo, ma che le cose importanti sono le idee. Ma – ha chiarito – consentiteci di avere gli stessi diritti del resto del genere umano».

Palazzo Chigi, non si è mai pronti

Serena si è poi mostrata guardando al futuro: «Pronta per Palazzo Chigi? – si schermisce ancora una volta – non si è mai pronti per una sfida di questo tipo ma sono pronta a fare il mio meglio». Concretezza e dialogo aperto con i cittadini (che «devono avere pari dignità, non essere sudditi») ma anche, in particolare, con il mondo del lavoro e dell’imprenditoria. E, non a caso, la leader di FdI fa sapere di essere pronta a «garantire al governo il massimo sostegno» nella battaglia delle battaglie sull’energia in Ue, quella sul price cap («sono d’accordissimo» e «nelle ultime ore sono diventata un po’ più ottimista!).

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Meloni guarda, di certo, in questa chiave anche all’appuntamento di domenica prossima: lo stress test al Forum Ambrosetti di Cernobbio. La leader di FdI sarà sul palco insieme a tutti gli altri leader. I temi caldi sono tanti, dall’energia a Ita, da vedere quale sarà la risposta della platea del gotha del mondo economico e imprenditoriale. Intanto, se Meloni continua a parlare al mondo delle aziende e a lavorare sul profilo più istituzionale, il centrosinistra, che punta a polarizzare la campagna elettorale, non manca di tirarne in ballo il lato più radicale.

Giovedì il leader Dem Enrico Letta è tornato ad attaccare accusandola di «strizzare l’occhio ai no vax» sul green pass, ieri sono le donne Pd a trascinarla nella polemica. Sono un caso, infatti, le sue parole pronunciate a Perugia contro la sinistra «solidale con le donne che subiscono violenza purché non sia stato un clandestino» perché «nella loro morra cinese clandestino batte donna violentata». Meloni «supera la decenza» va all’attacco, tra le altre, Cecilia D’Elia, responsabile Pari Opportunità dei Dem.

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