Pozzuoli, a poche ore dal voto esplode lo scandalo dei pacchi alimentari

Attivisti fanno scoppiare la polemica, ma due consiglieri uscenti annunciano denunce

Lo scandalo dei pacchi alimentari avvelena le ultime ore di campagna elettorale a Pozzuoli e probabilmente avrà una coda giudiziaria. Ieri pomeriggio sui social è scoppiato un caso mediatico: alcuni attivisti hanno denunciato che durante la consegna mensile del pacco alimentare alle famiglie bisognose da parte dei servizi sociali del Comune, sono stati rinvenuti volantini elettorali di propaganda (con la scritta «Aiutiamoli, sono bravi ragazzi») per due candidati, i consiglieri uscenti Mariano Amirante e Marzia Del Vaglio della lista «Paolo Ismeno sindaco», sostenuta dal sindaco uscente Vincenzo Figliolia (indagato dallo scorso mese per gli appalti del Rione Terra).

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I due consiglieri, che si dicono totalmente estranei, ieri sera attraverso Facebook hanno fatto sapere di essersi recati alla stazione dei Carabinieri di Pozzuoli per sporgere denuncia contro gli attivisti e contro tutti quelli che hanno condiviso il post sui social. In questo clima avvelenato, domenica Pozzuoli dovrà scegliere il nuovo sindaco. Per il Pd a contendersi la poltrona ci sono ben due candidati: Luigi Manzoni ex presidente del Consiglio comunale e Paolo Ismeno, ex assessore al bilancio.

Il caos tra le fila di Figliolia

I due sono diventati rivali dopo l’improvviso cambio di strategia di Vincenzo Figliolia, il sindaco uscente in carica nelle due ultime legislature. Impossibilitato a correre da candidato per la terza volta, Figliolia aveva fatto convergere su Manzoni le preferenze dell’intero partito, prima di dirottarle però su Ismeno: di qui la contrapposizione attuale tra i due candidati oggi in pole-position (in seconda fila partono il Movimento 5 stelle e il centrodestra con i candidati Caso, Postiglione e Guerrero). Figliolia, che si è candidato comunque in una sua lista come consigliere, è stato poi coinvolto nell’inchiesta giudiziaria, circostanza che ha provocato una notevole emorragia di candidati, che hanno preferito sposare il programma elettorale di Manzoni.

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Il Pd ha privato entrambe le liste del simbolo. La doppia candidatura come avversari di due esponenti dello stesso partito ha diviso anche i consiglieri regionali dem: con Manzoni si sono schierati Raia, Borrelli, Sommese, Casillo, il deputato Topo e il senatore Righetti, oltre che l’assessore regionale Lucia Fortini. Ismeno all’inizio è stato spalleggiato dal presidente della Camera, Fico: la rottura con i grillini per il caso Figliolia lo ha costretto al dietro-front e a rivedere le alleanze ma soprattutto ha dovuto registrare il sorpasso di Manzoni

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