Torre Annunziata, incendiato il manifesto per ricordare Cerrato. La moglie: «Offeso in vita e in morte»

Il vile atto vandalico presso l’uscita autostradale di Torre Nord

Ignoti danno fuoco ad un manifesto con l’immagine di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni ammazzato l’anno scorso a Torre Annunziata (Napoli) con una coltellata durante una lite legata a motivi di parcheggio. È accaduto ieri pomeriggio, quando i militari in servizio su una gazzella della sezione Radiomobile della compagnia di Torre Annunziata, impegnati in un attività ad «alto impatto» disposto dalla locale compagnia, mentre percorrevano viale Pastore Raffaele hanno notato che ignoti avevano dato fuoco ad una parte di un manifesto affisso nel sottopasso dell’autostrada A3.

Sul manifesto appunto la foto di Maurizio Cerrato e la scritta «Giustizia per Maurizio». Sono in corso indagini per risalire agli autori del fatto. Lo scorso 7 aprile si è celebrata presso il tribunale di Torre Annunziata l’udienza preliminare a carico dei quattro imputati dell’assassinio dell’uomo, corso in difesa della figlia, a sua volta aggredita per avere parcheggiato su un posto della pubblica strada «occupato» da una sedia. I quattro imputati sono stati rinviati a giudizio per omicidio volontario aggravato.

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«Mio marito viene offeso in vita e viene offeso in morte. Viene bruciato un manifesto dove c’era scritto ‘Giustizia per Maurizio’, evidentemente questa parola dà fastidio e fa paura. Noi siamo per la legalità e per la giustizia. Le mie armi non saranno mai le loro. Non lo sono mai state e continueranno a non esserlo. Noi andiamo avanti, non ci fermiamo. Questo voglio che sia chiaro. Io non mi fermo». Queste sono le parole di Tania Sorrentino, vedova di Maurizio Cerrato, pronunciate al TGR Campania della Rai.

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