L’Occidente isola sempre più la Russia. L’Ucraina: «Oltre 1200 corpi rimossi dalle strade»

A Dnipro tre attacchi aerei hanno colpito un asilo nido e un condominio

L’Occidente punta ad isolare sempre di più la Russia sul fronte economico, in risposta all’invasione dell’Ucraina. Con gli Usa capofila, che vogliono togliere tutti i privilegi commerciali a Mosca. Dopo il sostanziale fallimento dell’incontro tra i ministri degli esteri di Mosca e Kiev, Serghiei Lavrov e Dmytro Kuleba, ieri in Turchia, gli spiragli di una tregua si sono chiusi. Anzi, la Difesa americana ha registrato un ulteriore avvicinamento dell’Armata a Kiev, di circa 5 chilometri.

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E le immagini satellitari di un convoglio russo hanno mostrato le forze armate che si stanno ridistribuendo nelle aree vicine: un segnale di una rinnovata pressione verso la capitale ucraina. Mentre più a nord la città Chernihiv ha subito danni significativi. Sugli altri fronti, le autorità ucraine hanno denunciato un attacco all’istituto di ricerca nucleare di Kharkiv, che ospita un reattore sperimentale.

La situazione più drammatica per le città assediate resta quella di Mariupol

Dove il vicesindaco ha riferito che oltre 1.200 corpi sono stati rimossi dalle strade e si è iniziato a seppellire i corpi in fosse comuni. I servizi di emergenza statali ucraini (Ses) a Dnipro hanno riferito che tre attacchi aerei stamane hanno colpito un asilo nido e un condominio, e una persona è rimasta uccisa. Lo riporta la Bbc. «Intorno alle 6.10 ci sono stati tre attacchi aerei in città, che hanno colpito un asilo nido e un condominio», hanno riferito i servizi di emergenza. Colpita anche una fabbrica di scarpe, che è in fiamme.

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Da Kiev Volodymyr Zelensky ha accusato i russi di aver sferrato un attacco sul corridoio umanitario della città del sud. «Stiamo affrontando uno stato terrorista», ha tuonato il presidente ucraino, secondo cui centomila civili sono stati evacuati dalle zone dei combattimenti. Mosca invece ha chiesto la convocazione di un Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere le «attività biologiche militari americane in Ucraina». Zelensky ha replicando dicendosi preoccupato che si tratti di un pretesto di Mosca per condurre attacchi con armi proibite: «Se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda cosa la Russia accusa gli altri di pianificare». La riunione del Consiglio Onu su questo dossier è stata convocata per oggi.

Usa, fine delle normali relazioni commerciali

Joe Biden, intanto, dopo aver già colpito la Russia con dure sanzioni, fermando anche l’import di gas e petrolio, vuole andare oltre. Il presidente americano, riporta Bloomberg, si appresta a chiedere la fine delle normali relazioni commerciali con la Russia, aprendo la strada a un aumento dei dazi sulle importazioni. L’annuncio della revoca dei privilegi commerciali arriverà insieme al G7 e ai leader dell’Ue. La sospensione dei normali rapporti commerciali, conosciuta anche come la clausola della nazione più favorita, metterà la Russia alla pari di paesi come Cuba e Corea del Nord. E consentirà agli Usa di imporre dazi molto più alti rispetto agli altri membri Wto.

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Sono pronti a nuove sanzioni anche i leader Ue, che si sono riuniti a Versailles sotto la presidenza del semestre francese. Nel comunicato finale i capi di Stato e di governo dei 27 hanno chiesto alla Russia di fermare le operazioni militari, garantire gli accessi umanitari e la sicurezza delle centrali nucleari.

Più interlocutoria, invece, la posizione sulla richiesta di adesione presentata da Kiev. Nel comunicato si spiega che «il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare il suo parere su tale domanda conformemente alle pertinenti disposizioni dei trattati. In attesa di ciò e senza indugio, rafforzeremo ulteriormente i nostri legami e approfondiremo la nostra partnership per sostenere l’Ucraina nel perseguire il suo percorso europeo».

La posizione della Cina

La Cina invece ha definito le sanzioni un «danno per la ripresa mondiale» ed ha fatto sapere che «lavorerà con la comunità internazionale per evitare l’ulteriore escalation». E resta l’allarme internazionale per lo stato delle centrali nucleari. L’Aiea ha annunciato ispezioni, dopo che Kiev ha fatto sapere di aver perso le comunicazioni con Chernobyl. L’agenzia internazionale per l’energia atomica non è ancora stata in grado di confermare i rapporti secondo cui le linee elettriche della centrale sarebbero state riparate, il giorno dopo la perdita degli alimentatori esterni.

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