Napoli, Rispoli scrive al ministro Carfagna: «Restaurare la stazione ferroviaria Bayard»

La proposta di Informazione Giovani Europa per la stazione ferroviaria Bayard

«Restaurare la stazione ferroviaria di Napoli della società Bayard, nota anche come “Napoli al Carmine”, capolinea della ferrovia Napoli-Nocera, il cui tratto iniziale Napoli-Portici, attivato nel 1839, costituisce il più antico tronco ferroviario in Italia»: è quanto propone l’associazione Informazione Giovani Europa, presieduta da Luigi Rispoli, con una lettera-appello al ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna.

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«La stazione, inaugurata il 3 ottobre 1839 da Re Ferdinando II di Borbone, è situata in Napoli, al Corso Garibaldi, nell’antica Via dei Fossi dello storico quartiere Mercato, nell’area immediatamente esterna alle mura aragonesi, in prossimità del mercato dove stazionavano tutte le diligenze che distribuivano il traffico nelle province meridionali» sottolinea Rispoli nella missiva inviata all’esponente del Governo Draghi».

La sua riconfigurazione e le prospettive future

Stazione Bayard

«Oggi il sito potrebbe essere restituito agevolmente alla sua configurazione planovolumetrica originaria destinandolo a museo della prima ferrovia italiana e a centro di informazioni turistiche dell’area metropolitana di Napoli. In particolare sulla testata dei binari potrebbero essere collocate alcune locomotive e carrozze del tempo in modo da rievocare concretamente la memoria di uno dei più prestigiosi primati del Regno di Napoli».

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Da questa riflessione, la proposta dell’Associazione di «inserire il progetto di riemersione della stazione all’interno del parco progetti che saranno finanziati con il PNRR o, anche, con altre fonti di finanziamento, al fine di rilanciare questo grande patrimonio storico e culturale nell’ambito del programma di sviluppo turistico e culturale della città di Napoli».

«Il progetto – sottolinea Rispoli – è firmato dal compianto prof. Aldo Loris Rossi, dell’Università “Federico II”, e punta a dare nuovo impulso socio economico ad una delle aree più importanti del nostro centro storico, trovandosi a pochi passi dalla Basilica del Carmine Maggiore, dalla Chiesa di S. Eligio e di S. Croce al Mercato, dalla vecchia cinta muraria aragonese»

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