Parentopoli in Regione, no all’assunzione di parenti dei consiglieri regionali. Schiano: «Vittoria del centrodestra e di FdI»

Ora si aprirà un confronto con l’Autorità Nazionale Anticorruzione sui contenuti della delibera

«L’ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, allargato ai capigruppo di maggioranza e opposizione, a conclusione di un lungo e articolato dibattito, è giunto oggi ad una soluzione condivisa ed unitaria sulla questione relativa alla delibera n. 279 del 2013 che impedisce l’assunzione, negli uffici regionali, dei parenti dei consiglieri fino al terzo grado».

Ne dà notizia un comunicato nel quale è anche scritto che «l’ufficio di Presidenza ha deciso, infatti, di adottare un nuovo provvedimento che restringe ulteriormente le maglie della disposizione del 2013, estendendo il vincolo del terzo grado di parentela anche agli uffici di diretta collaborazione, non contemplati dalla delibera n. 279». Contestualmente, si afferma nella nota, «si aprirà un confronto con l’Autorità Nazionale Anticorruzione sui contenuti della delibera. Sarà avviato, altresì, un rapido iter legislativo per disciplinare definitivamente la materia».

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Per il capogruppo regionale di FdI Michele Schiano di Visconti si tratta di una «vittoria del centrodestra e soprattutto di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale con l’adozione da parte dell’ufficio di presidenza del nuovo provvedimento normativo che estende l’impossibilità di assumere i parenti fino al terzo grado, non solo negli uffici regionali dei consiglieri ma anche in quelli di diretta collaborazione non contemplati dalla delibera 279/2013».

«Sono queste le scelte di una politica credibile e trasparente. Siamo contenti che anche gli altri gruppi consiliari come il Movimento Cinque Stelle siano ritornati sui propri passi e abbiano condiviso la nostra proposta» ha concluso.

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