Le castagne: tra tradizione e leggende
Le castagne sono i frutti prelibati tipici dell’autunno. Secondo la tradizione, in Italia, le castagne vengono raccolte a mano, tra settembre e novembre, camminando per i lunghi e ampi castagneti. Per secoli le castagne, in alternativa ai cereali, al pane di segale, erano la base alimentare dei poveri nei periodi di carestia, per il basso costo, l’alta reperibilità, l’elevato potere nutritivo.
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Si narra che gli uomini della montagna, esasperati dalla scarsità di cibo, decisero di scendere a valle dove tanti e fecondi erano i frutti della terra. È tradizione assistere di questi periodi, per le contrade, per gli angoli delle strade dei paesi del profondo Sud, come Montella, Lioni, l’alta Irpinia, il casertano, ai profumi e ai suoni delle mitiche caldarroste fumanti diventate DOP e IGP.
Famiglia e origine
Della specie Castanea Sativa, le castagne appartengono alla famiglia delle Fagacae insieme alle querce e ai faggi. Originarie dell’Asia Minore, furono introdotte dai Romani in Europa Occidentale. È un albero longevo, alto dai 15 ai 20 metri fino ai 30 metri. La fioritura inizia tra inizio giugno e metà luglio in funzione della latitudine e delle condizioni stagionali. I frutti, detti acheni, sono tre dentro un riccio spinoso. La buccia è di colore marrone scuro con all’interno una polpa dalle straordinarie proprietà nutritive.
Castagni e marroni: sono la stessa cosa?
No. Castagne e marroni anche se sono simili non sono la stessa cosa. Non è solo una questione di gusto, ma anche di forme, di colore della buccia e di dimensione. La prima differenza è che mentre le castagne sono il frutto di una pianta selvatica cresciuta spontaneamente in natura, invece, dagli innesti, incroci e potature, sono nate le cultivar nuove detti marroni. Il riccio della castagna ne contiene sette, quello dei marroni tre. La buccia delle castagne è di colore bruno scuro a differenza dei marroni marrone chiara con striature. La pellicola delle castagne è più dura e difficile da rimuovere a differenza dei marroni.
Le castagne IGP di Montella: peculiarità
Ci troviamo lungo l’Appennino Avellinese, in Alta Irpinia, nel profondo Sud Italia. Terra di tradizioni, di sapori, di colori e di lavoro. Già nel 571 d.C., fu emanata la prima legge per la tutela di questa eccezionale coltura, considerata all’epoca una preziosa risorsa per le sue caratteristiche organolettiche e il gusto unico e inconfondibile. Di forma rotondeggiante, con buccia di color marrone scuro e leggera pelosità. La polpa è bianca dal sapore dolce e croccante. Ottima per essere arrostita ma anche per preparare creme e dolci.
Valori nutrizionali
Le castagne sono un concentrato di carboidrati complessi, fibre, sali minerali, ferro, acido folico, fosforo e fonte di vitamine del gruppo B. Danno energia, sono utili per fronteggiare stress e stanchezza. Sono contro l’anemia, la stitichezza. Potenziano l’attenzione e la memoria, contrastano il colesterolo cattivo. Non contengono glutine per cui possono essere consumate dai celiaci. Sono sconsigliate a chi soffre di diabete, di colite, di obesità. Le castagne fresche sono un po’ caloriche (160 Kcal/100g) ed energetiche, indicate per gli sportivi. Sono utili anche in caso di inappetenza o per un’alimentazione ricostituente.
In cucina
Le castagne sono versatili in tante ricette dolci o salate. Sono ottime se cotte sul fuoco (le celebri caldarroste) o nel forno. Ma anche bollite con foglie di alloro (sono meno caloriche) per circa un’ora o a pranzo o a cena o come spuntino. Si possono ottenere le farine per preparare dolci (classico il marron glaces, il castagnaccio), polente, zuppe. Le foglie di castagno sono usate in infusione per curare tosse e bronchiti.
Ricetta: Il castagnaccio
(dolce di un’antica tradizione)
Ingredienti:
300 g. di farina di castagna
4 cucchiai di zucchero
1 bicchiere di acqua
uvetta
pinoli
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Procedimento
Mescolare gli ingredienti suddetti e versarli in una teglia. Decorare la superficie con altri pinoli, uvetta. Infornare a 180°C per circa 30 minuti.
dott.ssa Felicia Di Paola
Biologa e Nutrizionista
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
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