Le conseguenze della pandemia sull’economia e le risposte da parte dei governi ai fabbisogni delle aziende italiane completamente insufficienti a sostenere le perdite causate dalle chiusure ha portato alla perdita di quasi un milione di posti di lavoro negli ultimi 12 mesi nonostante il blocco dei licenziamenti prolungato fino a giugno 2021. E’ quanto emerge dal rapporto sull’occupazione pubblicato ieri dall’Istituto Nazionale di Statistica.
Secondo l’Istat «le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione – registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – hanno determinato un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945mila unità)».
La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590mila) e autonomi (-355mila) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali. Nell’arco dei dodici mesi, crescono le persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +21mila unità).
Nel Paese cresce anche un clima di sfiducia e rassegnazione ed è così che crescono soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni che fanno segnare un +5,4%, pari a +717mila.
Per quanto riguarda il trend del 2021 l’Istat sottolinea che a «febbraio gli occupati sono sostanzialmente stabili rispetto a gennaio, mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi. L’occupazione è stabile sia tra le donne che tra gli uomini, cresce tra i dipendenti permanenti e gli under 35 mentre scende tra i dipendenti a termine, gli autonomi e chi ha almeno 35 anni. Stabile anche il tasso di occupazione, pari al 56,5%».
«A febbraio – continua l’Istat – il calo del numero di persone in cerca di lavoro (-0,3% rispetto a gennaio, pari a -9 mila unità) riguarda gli uomini e gli under50, tra le donne e le persone con 50 anni o più si osserva un leggero aumento. Il tasso di disoccupazione scende al 10,2% (-0,1 punti) e tra i giovani al 31,6% (-1,2 punti)».
Diminuisce lievemente anche il numero di inattivi (-0,1% rispetto a gennaio, pari a -10mila unità) per effetto, da un lato, della diminuzione tra le donne e chi ha almeno 25 anni e dall’altro della crescita tra gli uomini e i 15-24enni.
Il tasso di inattività è stabile al 37,0%. Il livello dell’occupazione nel trimestre dicembre 2020-febbraio 2021 è inferiore dell’1,2% rispetto a quello del trimestre precedente (settembre-novembre 2020), con un calo di 277mila unità. Nel trimestre aumentano sia le persone in cerca di occupazione (+1,0%, pari a +25mila), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,3%, pari a +183mila unità).