Draghi fiducia anche alla Camera, cresce la fronda grillina. Vinci, leghista, vota no e passa con FdI

Cinquecentotrentacinque sì, cinquantasei no e cinque astenuti. Questi i numeri grazie ai quali il governo Draghi è riuscito a portare a casa la fiducia anche della Camera del Deputati.

A Montecitorio, però, è apparsa ancora più evidente e profonda la spaccatura fra i 5S. Ben sedici, infatti, i grillini che hanno votato contro l’ex Governatore della Banca d’Italia ed ex presidente della Bce, quattro gli astenuti, quattrordici hanno preferito darsi alla latitanza per esprimere il proprio dissenso, sperando di evitare il giudizio dell’inquisizione interna, come è avvenuto con i senatori dissenzienti, chissà se ci riusciranno.

Pubblicità
Punti Chiave Articolo

Quattro gli assenti giustificati: due perché in missione e due perché malati. L’asticella del dissenso grillino fra i deputati scala, quindi, quota 30. Sicché come è successo con i senatori dissenzienti oggi anche questi 30 deputati saranno sottoposti al giudizio dell’inquisizione interna e probabilmente, com’è stato per i senatori “no Draghi” saranno espulsi dal Movimento.

E va registrato anche il voto in dissenso dal Carroccio, di un deputato leghista, Gianluca Vinci, che dopo aver detto no al governo arlecchino, ha lasciato la Lega ed è passato all’opposizione con Fratelli d’Italia.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Ma che al di là dell’enorme gradimento di facciatta, l’esercito dei draghisti sia particolarmente coeso e convinto, lo fimostra il fatto che, come già successo al Senato, neanche alla Camera i voti di fiducia portati a casa da Draghi, al primo colpo, abbiano battuto il primato incassato dal governo di Mario Monti, che, all’esordio a Montecitorio ne incassò, invece, ben cinquecentocinquantasei. Meglio di Draghi, oltre Monti, fece anche il governo Andreotti IV che nel 1978 di voti fiduia ne riportò cinquecentoquarantacinque.

Risultati che dimostrano che la luna di miele di Draghi non sia poi proprio così dolce, ma contenga anche un leggero senso di amaro che potrebbe – nonostante la maggioranza bulgara – metterne in difficoltà la navigazione.

Ed il rischio è che allorquando le onde dovessero farsi più minacciose anche la vita dell’esecutivo Draghi, potrebbe cominciare a boccheggiare, con il rischio di affondare. Forse qualcuno ha cantato vittoria troppo in fretta, mandando alla sbaraglio Draghi e infliggendo un altro colpo alla nostra Democrazia. Quella vera con la D maiuscola.

Potrebbe interessarti anche:

Setaro

Altri servizi

Lancia acido contro la moglie e poi la picchia: 55enne in manette

La donna ricoverata ma non in pericolo A Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, in un negozio di alimentari gestito da moglie e marito...

Accoltellato alla schiena nell’Avellinese: 45enne in ospedale

L'uomo è stato ferito alla schiena Indagini sono in corso da parte dei carabinieri per l’accoltellamento, avvenuto questa mattina a Montoro, in provincia di Avellino....

Ultime notizie

Campi Flegrei, dopo le verifiche sgomberati 19 nuclei familiari

Circa 40 i controlli sull'agibilità degli edifici Sono circa 40 i controlli sull’agibilità degli edifici effettuati a seguito del nuovo sciame sismico registrato anche oggi...

Caso De Maria, Chamila aveva «paura di essere ammazzata» da Emanuele

I pm hanno ascoltato i colleghi della vittima Aveva «paura di essere ammazzata da lui» Chamila Wijesuriya, la barista dell’hotel Berna di Milano uccisa a...

Scioglimento Caserta, Piantedosi: «Evidente assenza di legalità dell’azione amministrativa»

La relazione: «Preoccupante livello di compromissione» Dalla gestione dei parcheggi pubblici ai servizi socio-assistenziali, dai lavori nelle scuole o nelle strade alla manutenzione del verde:...