Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle, apre alla possibilità di un nuovo governo con Italia Viva. Decisione che, se apprezzata dal partito di Renzi, nel M5S provoca un vero e proprio terremoto.
Crimi, uscendo dalle stanze del presidente Sergio Mattarella, spiega «per il Movimento 5 stelle l’unica persona in grado di condurre con serietà il Paese in questa fase è Giuseppe Conte. Nel corso dell’ultimo anno, in condizioni gravi e difficili, ha dimostrato senso di equilibrio, capacità decisionale e spirito di sintesi».
«Siamo disponibili a un confronto con chi intende dare risposte concrete per l’interesse del Paese» e per «un governo politico che parta dalle forze della maggioranza dell’ultimo anno e mezzo ma con un patto di legislatura chiaro davanti a cittadini e con lealtà», scandisce.
Parole che non sono piaciuti a gran parte dei grillini. E in pochi minuti iniziano a volare gli stracci. Il più duro è Alessandro Di Battista.
«Il 12 gennaio scorso condivisi la linea presa dai principali esponenti del Movimento 5 Stelle e scrissi queste parole: “Non so quel che farà o meno nelle prossime ore il manipolo di anti-italiani. Mi interessa quel che farà il Movimento. Ebbene io credo che se i renziani dovessero aprire una crisi di governo reale in piena pandemia, nessun esponente del Movimento dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti”» scrive il Dibba sui social.
«Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un “accoltellatore” professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie» conclude.
L’ex ministro e senatrice Barbara Lezzi invece chiede che il «repentino cambio di linea» venga votato dagli iscritti del Movimento per essere «legittimato». «I due governi formati dal 2018 hanno visto centrale il voto dei nostri iscritti. Anche in questo caso è necessario» spiega. Ancora più sintetico Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia. «Leggo che siamo più dorotei dei dorotei. Io no!» afferma.
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