Natale e festività, a tavola tra salute e benessere: i cibi della tradizione napoletana

di Felicia Di Paola

Da Nord a Sud dell’Italia le cucine sono già all’opera per Natale e le festività tra primi piatti, secondi piatti, dolci, antipasti e chi più ne ha più ne metta. Dietro i meravigliosi piatti di Natale c’è la cultura, la tradizione, i riti radicati nel Sud Italia che si tramandano di generazione in generazione. Anche se questo è un anno un po’ particolare, a causa dell’epidemia da Sars Covid-19, con limitazioni da rispettare, come è giusto che sia per contenere i contagi per la sicurezza nostra e degli altri con il distanziamento, le privazioni di baci, di abbracci, di tavolate tra amici (speriamo ancora per poco), possiamo dedicarci di più in cucina per preparare le gustose pietanze.

Come da tradizione, i festeggiamenti iniziano con il cenone della Vigilia di Natale con tavole imbandite dinanzi a presepi e alberelli addobbati. Protagonista è il pesce e il rinomato baccalà e/o stoccafisso in tutte le salse, fritto, scaldato, con i peperoni cruschi (secchi) o le papacelle, con olive e capperi, seguiti da anguilla fritta, capitone arrostito, frittura di gamberi e calamari, alici sotto sale, polpo all’insalata, con contorni di broccoli conditi con olio extravergine d’oliva di annata, la pizza di scarole, dopo i vermicelli con vongole rigorosamente veraci in bianco o con qualche pomodorino del piennolo vesuviano DOP e la minestra maritata partenopea.

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Tra una pietanza e l’altra l’insalata di rinforzo con vino doc bianco e per finire frutta fresca di stagione, frutta secca seguiti dai dolci della tradizione a base di panettone artigianale, struffoli, mostaccioli, crespelle. Non è finita qui. Si ricomincia il giorno dopo con il corposo pranzo del Santo Natale a base di succulenti antipasti, primi e secondi piatti con svariati contorni, per terminare con i dolci della tradizione, la frutta secca, la frutta candita, l’uva passa e i deliziosi dolci a base principalmente di un buon panettone artigianale, ma anche struffoli, mostaccioli, crespelle accompagnati da spumanti italiani.

Consigli nutrizionali per restare in forma tra Natale e Capodanno

Escludendo i giorni della vigilia di Natale, di Natale, di Santo Stefano, del 31, di Capodanno e dell’Epifania, dove mangeremo liberamente di tutto stando giustamente in casa, insieme alla propria famiglia, onorando i cibi dell’attesa tradizione, con i suoi sapori, i suoi profumi, per gli altri giorni noi nutrizionisti consigliamo di mettere a riposo l’intestino messo a dura prova con le prelibatezze di questi giorni.

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Combattere la ritenzione idrica mangiando preferibilmente cibi liquidi e caldi a base di zuppe di legumi e/o cereali, brodini vegetali, secondi di carne, di pesce azzurro con contorni di verdure fresche e di stagione, crude o cotte, a pranzo o a cena, con spuntini a base di yogurt bianco magro o frutta fresca o secca, bevendo tisane o thè disintossicanti durante l’arco della giornata, al di là dei due litri di acqua al giorno, accompagnati da movimento, attività fisica costante anche tutti i giorni. Fare ciò con entusiasmo e stando sereni.

L’insalata di rinforzo
(ricetta della tradizione napoletana)

ingredienti:
Un cavolfiore bianco di orto
100 g di olive di Gaeta
100 g di olive veri
3-4 papacelle sottaceto
100 g di sottaceti misti
1 barattolo di peperoncini farciti al tonno
4 acciughe
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
3 cucchiai di aceto di vino bianco

dott.ssa Felicia Di Paola
Biologa e Nutrizionista
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Scuola di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

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