Napoli, de Magistris senza maggioranza trasforma la seduta la seduta di bilancio nell’ennesimo attacco a De Luca

Attorno alla surroga della consigliere comunale Mara Carfagna, che si è dimessa dalla carica nelle settimane scorse, si è svolto il consiglio comunale di Napoli. Una seduta che si è arenata sulla decisione di far entrare in Consiglio Armando Coppola, ma che invece era programmata per la discussione e l’approvazione del Bilancio di previsione 2020/2022.

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Molti parlano di scandalo, parlano di assist di Forza Italia al sindaco de Magistris che proprio sulla votazione del documento di previsione poteva segnare l’ennesimo inciampo, forse quello definitivo che avrebbe potuto portare l’amministrazione comunale allo scioglimento anticipato, anche se di pochi mesi. Il primo cittadino ancora una volta salvo. de Magistris consapevole di non avere più i numeri per andare avanti ha fatto appello alle opposizioni.

Sul piano tecnico-giuridico – ha detto de Magistris – la pregiudiziale è senza dubbio inammissibile, ma sul piano politico è da apprezzare e tenere in considerazione l’intervento del consigliere Lanzotti. La città – continua il primo cittadino – si aspetta risposte, e lo scioglimento del Consiglio comunale provocherebbe effetti devastanti. Bisogna quindi compiere ogni sforzo, nell’ambito della dialettica democratica, per trovare soluzioni.

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Ha precisato, inoltre, che tutti devono sentirsi liberi di decidere e che non ci devono essere “convitati di pietra” in Aula. «Da tempo esiste una maggioranza politica coesa e forte – ha aggiunto – ma non c’è più una maggioranza numerica». Perciò ha chiesto un’azione politica “di transizione” che conduca il Comune alle elezioni di primavera, a maggior ragione ora che la città sta vivendo il difficile momento della Zona Rossa e della pandemia economica e sociale.

Il sindaco fa appello a «tutta la parte politica che abbia a cuore il senso di responsabilità e l’adozione di quei provvedimenti che la città si aspetta». Per queste ragioni ha chiesto di rinviare la seduta del Consiglio comunale, in modo da ottenere nelle prossime ore una forza politica e amministrativa maggiore, capace di compiere azioni di responsabilità. Ai più è parso un tentativo di rimandare ancora la votazione. Ma può una città come Napoli, di quasi un milione di abitanti stare sotto il ‘pacchero’ di un’amministrazione comunale senza i numeri? O il primo cittadino spera ancora di avere ‘aiutini’ dall’opposizione?

Un sindaco fuori controllo che passa più tempo in televisione attaccando il presidente di Regione invece di lavorare e risolvere quelle criticità che stanno acuendo l’emergenza Covid-19. Per due mandati il sindaco ha parlato di una città in ripresa, una città in rinascita ma che durante la pandemia sta vedendo tutti i suoi nodi venire al pettine. Ma per il primo cittadino è tutta colpa del nemico, dell’avversario politico.

Luigi de Magistris cerca appoggi a destra e a manca senza riuscirci e, ancora una volta, se la prende con De Luca che «è il mandante del tentativo di far sciogliere anticipatamente il Consiglio comunale. Io sono convinto che nell’opposizione ci siano numerosi consiglieri che non possono accettare di essere gli esecutori di un mandante politico».

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«E’ ormai evidente a tutti – ha detto a margine del Consiglio comunale – che a poche centinaia di metri da qui c’è chi vuole mandare a casa il Consiglio comunale di Napoli, lo si vede chiaramente dalle forze in campo che si agitano e da chi in particolare si è mosso in questi giorni».

E la surroga del consigliere Carfagna e la votazione del bilancio si riduce ancora una volta alla diatriba tra lui e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Ma Napoli merita tutto questo?

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