Campania, in piazza gli ‘invisibili’. I commercianti: «Il Governo non ci aiuta»

Napoli, Castellammare di Stabia, Salerno ma non solo. Sono tanti i commercianti che oggi sono scesi in piazza a protestare e a manifestare il loro disagio. Gli aiuti del Governo a sostegno delle loro attività economiche non sono arrivati, o sono giunte semplicemente briciole. Si sono vestiti da fantasmi, vestiti di lenzuola bianche  perché si ritengono “Invisibili”.

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Tante persone, in svariati comuni della Campania, hanno preso parte alla manifestazione organizzata dalla Confcommercio. A piazza dei Martiri c’erano commercianti,  ristoratori,  proprietari e gestori di bar, gli orafi di Napoli. Diversi i manifesti esposti che raccontano la crisi che il settore del commercio napoletano sta vivendo dall’inizio dell’epidemia da covid-19. Tra i cartelli esposti c’è chi ricorda che «il 50 per cento delle attività è a rischio chiusura», chi sottolinea che «siamo aperti ma è come se fossimo chiusi. ..senza clienti», chi ricorda che «I magazzini sono pieni di merce da pagare». Ma c’è anche chi evidenza la necessità di «un azzeramento dell’Iva sulle utenze».

«Ci sono negozi che hanno fatto investimenti nei mesi scorsi, ma che per il clima di sfiducia che si è creata con la pandemia si registra un generale contesto di crollo dei consumi, bisogna rendersene conto» dice Pasquale Russo, direttore Confcommercio Campania. «Chiediamo – aggiunge – che gli aiuti vengano dati anche a chi non è stato chiuso o incluso nelle zone rosse. Bisogna allargare la platea degli aiuti quanto più è possibile alle aziende che hanno subito, e stanno subendo, tantissimi danni dal lockdown».

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Una protesta silenziosa, pacifica che si è conclusa con una lenta processione attorno alla statua presente in piazza. Un’immagine che racconta lo sconforto di una categoria che si sente abbandonata e che non vede la luce alla fine del tunnel.

E proprio per riuscire a vedere quella luce la categoria invoca l’aiuto del Governo per avere «un po’ di respiro», per riuscire a non dover abbassare le saracinesche per sempre dopo aver investito risorse e anni di lavoro. «Noi chiediamo il credito d’imposta per gli affitti, la cassa integrazione estesa per tutto il 2021. Tutte quelle cose di cui hanno bisogno le aziende che dimostrino una riduzione del fatturato. Non è possibile pensare che noi siamo aperti e quindi tutto va bene. Niente va bene» afferma Carla Della Corte, presidente della Confcommercio di Napoli.

La Confcommercio in piazza anche a Castellammare di Stabia, nel Napoletano, dove il sindaco, Gaetano Cimmino, è stato contestato. Il presidente dell’Ascom cittadina aveva rappresentato la sofferenza economica di centinaia di famiglie colpite dalla crisi scaturita dalla pandemia, dalla difficoltà di prevedere un Natale sereno, «con i magazzini pieni di merce che potrebbe restare invenduta e il rischio che molti di noi falliranno». Un appello alle autorità e al primo cittadino di farsi portavoce presso le istituzioni competenti per ottenere sostegni e maggiori aperture rispetto alle norme restrittive per arginare il contagio del coronavirus.

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Ma il primo cittadino Cimmino ha rappresentato la propria preoccupazione per l’aumento esponenziale dei contagi in città, per il quale non vede altro rimedio se non quello di istituire in città la zona rossa, per la quale, nei prossimi giorni scriverà al presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Risposta che non ha trovato il favore di circa 200 manifestanti che hanno urlato il loro «No alla zona rossa».

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