«Un tavolo di crisi che affronti e trovi le soluzioni più idonee e le risorse indispensabili affinché gli uffici pubblici, gli ospedali e le scuole non diventino pericolosi focolai di contagio mettendo a repentaglio la salute degli addetti e dei cittadini e dei bambini. Se anche questa volta la nostra richiesta resterà inascoltata allora attiveremo strumenti di lotta sindacale» La richiesta urgente arriva dalle segreterie delle funzioni pubbliche di Cgil Cisl e Uil.
Considerata l’escalation di casi che tra i lavoratori contagiati della regione Campania non registra solo infermieri ma anche maestre, agenti di polizia locale, assistenti sociali ed impiegati degli enti locali e delle funzioni locali, le segreterie lanciano ancora una volta l’allarme al presidente De Luca.
«La mancanza dei più elementari strumenti di protezione e di sicurezza a partire dalle mascherine ffp2, gel disinfettante, guanti, personale addetto a misurare la temperatura agli utenti, un utilizzo irresponsabilmente ridotto dello smart working ha determinato una condizione lavorativa non più sostenibile» spiegano i tre segretari regionali Salvatore Tinto per la Cgil Fp, Lorenzo Medici per la Cisl fp e Nicola Di Donna per la Uil fpl.
«Abbiamo chiesto più volte un confronto – dicono i segretari – ma le nostre richieste sono cadute ripetutamente nel vuoto. Il nostro intento era soprattutto quello di prevenire una situazione come questa dotandoci di strumenti e protocolli. Adesso ci troviamo a dover salvare il salvabile».
«Non sono più ammessi ritardi nella fornitura di DPI adeguati, servizi di filtro, smart working autentico e non abbozzato, risorse per la digitalizzazione dei servizi – concludono Tinto, Medici e Di Donna – queste misure si rendono indispensabili per evitare che la situazione diventi ancora più esplosiva, non si può più temporeggiare, pretendiamo riscontri immediati dal Governatore avvisando che non saremo silenti di fronte alla passività di chi ha specifiche responsabilità a riguardo».
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