L’incubo Coronavirus non è ancora finito e lo dimostra la costante crescita dei contagi giornalieri. A preoccupare è anche la situazione allarmante degli istituti penitenziari italiani; dalla carenza di personale senza precedenti, alla mancanza di idonea strumentazione di difesa per gli agenti di Polizia Penitenziaria e alle continue aggressioni da parte dei detenuti più facinorosi.
Sono queste le principali problematiche che si registrano tutt’oggi nelle carceri e che dovrebbero avere il punto di svolta prima di un nuovo ipotetico lockdown ed evitare gli eventuali effetti negativi che comporterebbe, come le rivolte di marzo. Le forze politiche e le organizzazioni sindacali, infatti, continuano la loro battaglia contro un Ministro della Giustizia ancora assente e poco sensibile alla triste realtà delle carceri italiane.
Lo si può intuire dalle recenti dichiarazioni del deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli che ha espresso tutta la sua vicinanza al Corpo della Polizia Penitenziaria: «E’ sconcertante constatare che il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ancora oggi, non abbia fatto nulla di concreto per impedire che tali eventi drammatici possano ripetersi ulteriormente. E dunque, sblocchi ad horas le graduatorie per rafforzare l’organico del Corpo, fornisca ai poliziotti strumenti utili alla difesa come il taser e lo spray al peperoncino ed inasprisca le pene per i detenuti rivoltosi», ha spiegato Cirielli.
Intanto, stando al comunicato del 19 agosto 2020 del sindacato Sinappe, il 25 agosto il senatore della Lega Matteo Salvini si recherà presso il Centro Penitenziario di Secondigliano per esprimere solidarietà agli agenti di Polizia Penitenziaria e verificare le condizioni lavorative del personale. All’incontro saranno presenti il segretario nazionale del Sinappe Antonio Fellone e il segretario generale aggiunto Luigi Vargas che esporranno le molteplici criticità lavorative e chiederanno interventi immediati alle forze politiche.