Con Conte e i ‘giallorotti’, si abbatte sull’Italia la maledizione degli anni bisestili

di Mimmo Della Corte

La maledizione degli anni bisestili. Eravamo, un «popolo di Santi, Poeti e navigatori». Apprezzato da tutti, perché «culla del diritto». Tutto questo, però, è andato distrutto, vittima della «maledizione degli anni bisestili» (il 2020, infatti, è uno di questi) e di due governi di segno decisamente opposto e contraddittori. Pur avendo due elementi in comune: grillini e il premier Conte. Due esecutivi, l’un contro l’altro armati.

Al punto che già prima di cominciare, il secondo (M5s-Pd-Leu-Iv) si era ripromesso soltanto di cancellare i decreti del primo. A cominciare da quelli sulla sicurezza, riaprendo i porti all’arrivo di immigrati e clandestini, e, quindi, importando virus e lasciandolo poi – per la fuga degli ospiti dai centri d’accoglienza, privi di controlli – diffondersi su tutto il territorio nazionale.

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Quindi, fingere di sdegnarsi perché i contagi tornano a crescere – giusto, però, riconoscere che a questo «spargimento» ha contribuito anche il rientro dalle vacanze dai paesi a rischio dei nostri connazionali – è assolutamente squallido. Ancora di più, se – con la scusante di evitare una seconda ondata epidemica – si ricominciano a minacciare nuovi lockdown e a terrorizzare i cittadini con bollettini quotidiani sul numero di contagiati, morti, dimessi e guariti.

Di più, aggiungendovi, per completare l’opera, lo scandalo dei (dis)onorevoli scoperti con il bonus in bocca, utilizzandolo come propaganda elettorale per il «si» al referendum sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre, prossimi. Vieppiù, infine, perché serve solo a distrarre l’attenzione degli italiani: dal loro «predicare bene e razzolare male», esattamente come quelli di prima, cui loro hanno indirizzati vaffa… in quantità industriale; dalle proprie incapacità, incompetenze, inadeguatezze, nella programmazione dello sviluppo ed errori nella lotta al virus.

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Dl liquidità sudTutto questo, mentre Conte, con una norma secondo la quale «per l’omesso ritardato o parziale versamento dell’imposta di soggiorno e del contributo di soggiorno si applica una sanzione amministrativa» inserita nel decreto rilancio, ha provveduto a depenalizzare il trasferimento agli Enti locali di questo balzello, da parte degli albergatori, che l’incassano per loro conto. Peccato che – solo per caso, sia chiaro – fra gli operatori “perdonati” risulta esserci Giuseppe Paladino, padre della compagna del premier, che non ha ancora versato al comune di Roma circa 2milioni di euro per tasse di soggiorno incassate tra il 2014 e 2018 dal Grand Hotel Plaza di Roma di cui è amministratore unico.

Conte e Di Maio
Conte e Di Maio

Tant’è che, indagato nel 2018, a giugno dell’anno scorso ha patteggiato una pena a 1 anno, 2 mesi e 17 giorni. Patteggiamento, di cui, approvato il decreto, i suoi avvocati hanno chiesto la revoca. E il ministro degli esteri Di Maio, dopo aver confuso Pomigliano d’Arco con Harvard ed assunto un bel po’ di compagni di liceo nei ministeri di sua competenza, ha anche assunto part time il fotografo Roberto Dia «per l’elaborazione digitale dell’immagine web designing» alla modica cifra di 35mila euro lordi. Mentre il Dia maggiore, Giuseppe, è l'”esperto” di fiducia dell’ufficio stampa del favoliere delle Puglie, Conte, e del suo portavoce, con un compenso di 40mila euro.

Lucia Azzolina - Scuola assunzioni quota 100
Lucia Azzolina

E senza aggiungere, poi, della ministra alla PI, Azzolina che si è auto assunta nei ranghi della stessa PI, come dirigente scolastica. Posto che ovviamente dovrà aspettare che la signora ministra si liberi da impegni ministeriali. Di più, a rendere evidente l'”involuzione” del M5s a partito da piena prima repubblica, il referendum «via piattaforma Rousseau» di giovedì e venerdì scorso con il quale i 5S hanno cancellato gli ultimi due cordoni ombelicali che ancora li legavano al proprio passato, il «no» al terzo mandato per gli eletti e quello alle alleanze con i partiti tradizionali.

Magari con qualche anno di ritardo rispetto a quello di Berlino, Di Maio, Crimi, Raggi & c., con l’assenso tacito, ma non tanto, di Grillo, Zingaretti e del favoliere delle Puglie, come ha scritto Storace su “Il Tempo“, «è caduto il muro di Bibbiamo».

Sicché, tocca riconoscerlo ci ritroviamo l’esecutivo peggiore, nel momento più difficile della storia d’Italia. Proprio quando, cioè, avremmo avuto bisogno di quello migliore e più capace. Nel frattempo, la magistratura ha provveduto ad “avvisa”(re) via media e palazzo Chigi il premier e 6 ministri di averli assolti dalle denunce «infondate» sulla gestione dell’emergenza. Pensate cosa sarebbe successo se tutto ciò fosse avvenuto ai tempi di… A voi la scelta!

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