Di fronte a una platea affollata di giornalisti, esponenti politici e simpatizzanti la coalizione di Centrodestra ha presentato la candidatura di Stefano Caldoro alla presidenza del Consiglio regionale della Campania, principale sfidante del governatore uscente Vincenzo De Luca. Presenti i coordinatori regionali Domenico De Siano (Forza Italia), Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e Nicola Molteni (Lega).
Una partita che fino a un mese fa sembrava persa in partenza grazie alla notevole visibilità ricevuta da De Luca, causa lockdown per il Coronavirus, ma che negli ultimi giorni sembra essersi riaperta come testimoniano i sondaggi che definiscono in solo sei punti la differenza tra le due coalizioni.
«Sul risultato elettorale siamo fiduciosi» afferma Caldoro. «Ho fatto tante battaglie e questa per alcuni versi è la più difficile e la più bella. Oggi abbiamo i simboli che costituiscono il centrodestra nei gruppi parlamentari e le componenti politiche che sono organizzate in Parlamento e presenti nel territorio – ha aggiunto Caldoro – ma ci saranno anche altre liste» spiega. Al momento in sostegno del Capogruppo di opposizione sono schierati Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Cambiamo, Udc e Alleanza per la Campania ma a breve potrebbero aggiungersene altre d’ispirazione civica. Una sfida che ha anche il sapore della rivincita tra i due candidati.
Cinque anni fa Vincenzo De Luca vinse «perché la notte prima delle elezioni ci fu un accordo tra De Luca e De Mita che spostò 60mila voti» afferma Caldoro. Circostanza che questa volta sembra non profilarsi nonostante i numerosi cambi di casacca avvenuti in questi giorni per saltare sul probabile carro dei vincitori (non ultima la consigliera Flora Beneduce).
Necessario battere il governatore De Luca per riportare un buon governo in Campania, fatto di trasparenza e lavoro di squadra. Trasparenza che anche in questi ultimi giorni è mancata con il caso Mondragone, dove secondo Caldoro «la Regione nasconde i dati» sul focolaio.
«Un focolaio può capitare – ha spiegato Caldoro – ma che non c’erano contagi era una menzogna. Ieri, anche per merito del presidente della Provincia di Caserta, abbiamo scoperto che ci sono 23 nuovi contagi. Perché sono stati nascosti? Perché si doveva dire che non c’erano nuovi contagi prima che venisse Salvini? Bisogna affrontare i problemi, non utilizzarli politicamente, e a Mondragone dobbiamo dire la verità altrimenti generiamo panico».
Caldoro ha ricordato di essersi recato due giorni fa a Mondragone «e ho incontrato le forze dell’ordine per dare un segnale chiaro che la colpa non è della Polizia o dei Carabinieri, il tema è che qualcuno oggi non ha fatto i controlli che doveva fare». Mondragone è solo l’ultimo dei problemi creati o non affrontati da Vincenzo De Luca, secondo Caldoro. In Campania c’è ancora il problema relativo ai rifiuti e alle «ecoballe che De Luca non è riuscito a smaltire nonostante abbia ricevuto 500 milioni di euro per questo scopo».«Operazione che con il Centrodestra a palazzo Santa Lucia sarebbe avvenuta con certezza», sostiene ancora.
«In Campania c’è il problema dei rifiuti, per risolverlo c’è bisogno di costruire degli impianti. Ora non so che tipo d’impianti si possono fare, dovremo studiare la situazione. Ma qualcosa bisognerà fare. Durante la mia presidenza espletammo due gare per due termovalorizzatori. Uno a Napoli e uno a Salerno. I sindaci li bloccarono e probabilmente ora stiamo pagando delle penali. Per risolverlo ci vogliono fatti e non immobilismo. La situazione è cambiata, probabilmente ora ci sono soluzioni diverse dal termovalorizzatore, bisognerà valutare la soluzione adatta.
«Ma è necessario agire, senza impianti continueremo a seppellire i rifiuti sotto terra o ad accantonare ecoballe. E’ anche una questione d’ambiente. I rifiuti seppelliti inquinano. Sono aumentati anche i roghi nella cosidetta Terra dei fuochi» sottolinea.
Caldoro: «Patto liste pulite? Le regole per la nostra coalizione le decidiamo noi»
Anche ieri la candidata del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino ha invitato i due sfidanti di Centrodestra e Centrosinistra a firmare un patto comune per le liste pulite. Un appello rilanciato più volte ma che né Caldoro, né De Luca sembrano voler raccogliere. «Sulle liste pulite la nostra coalizione ha avuto sempre idee chiarissime ma le regole le decidiamo noi e sappiamo deciderle e rispettarle» ha affermato Caldoro. «Ho qualche perplessità – ha aggiunto – che i Cinque Stelle possano determinare regole fatte bene, non sono affidabili».
Al momento i candidati alla presidenza della Regione Campania sono quattro: Valeria Ciarambino per il 5Stelle, Vincenzo De Luca per il Centrosinistra, Stefano Caldoro per il Centrodestra e l’outsider Sergio Angrisani per il Terzo Polo.
Una sfida con gli stessi protagonisti di cinque anni fa (ad esclusione di Angrisani) che a qualcuno ha dato la sensazione di esser tornati indietro nel tempo. Questa volta però Stefano Caldoro è sicuro di poter vincere perché la coalizione è unita. «Noi per fortuna discutiamo – ha spiegato Caldoro – abbiamo una forte dialettica interna questo aiuta perché arricchisce la coalizione. Ma siamo uniti quando dobbiamo fare le battaglie e questa è la nostra forza. Il nostro traguardo non è solo la vittoria alla Regione ma è più ampio, non è escluso che si possano fare elezioni a livello nazionale e avere questa coalizione al governo del Paese».